FABRIZIO VINCENTI
Cronaca

Santa Maria Corteorlandini. Nel cantiere tutto tace e la biblioteca ancora non riapre

I lavori per mettere in sicurezza un tirante sono apparentemente fermi

Il cedimento di febbraio

Il cedimento di febbraio

Un camioncino desolatamente solo. Qualche rete. E nessun operaio. Ecco come si presenta il cantiere allestito ormai nel febbraio scorso nel complesso di Santa Maria Corteorlandini che dovrebbe servire a mettere in sicurezza un tirante di una volta della chiesa e di conseguenza garantire la riapertura della Biblioteca Statale.

L’istituzione culturale cittadina è chiusa ormai dal gennaio scorso, quando, su sollecitazione della Soprintendenza intervennero persino i pompieri. Via tutti, stanza chiuse, archivi inaccessibili, personale dirottato altrove. A distanza di ormai quasi sei mesi da quei giorni, il quadro è tuttora in attesa di una definizione.

La storica biblioteca è ancora chiusa, per quanto furono garantiti lavori in somma urgenza da parte del Ministero dell’Interno che è proprietario dell’immobile (chiesa compresa) e della Soprintendenza che è l’ente committente i lavori stessi come si legge dallo stesso cartello apposto all’esterno del cantiere, un cartello dove non mancano le bizzarrie: non riporta l’importo dei lavori e nemmeno la durata degli stessi.

Chissà se qualcuno se ne è accorto e cosa sarebbe successo se il cantiere fosse stato commissionato non da un ente pubblico.

La storia della Biblioteca Statale comincia davvero a farsi insostenibile: sei mesi senza la possibilità di accedere a quello che è uno degli archivi più importanti della città, a cui accedono studenti e studiosi da tutto il mondo, non trova giustificazioni, nonostante nel corso del tempo ci si sia affrettati a precisare che è stato cambiato il tipo di intervento.

Inizialmente era infatti previsto un intervento attraverso dei micropali che mettessero in sicurezza la chiesa e di conseguenza l’attigua biblioteca, poi si è deciso di procedere con la sostituzione di alcune catene che reggono la chiesa stessa. Il nuovo progetto è stato affidato dalla Soprintendenza a uno studio tecnico di Modena e solo una volta licenziato potranno iniziare i lavori di recupero.

Che, nelle intenzioni iniziali, dovevano durare qualche mese, una scadenza già abbondantemente superata.

E del tutto evidente per come è realizzata la struttura che senza la messa in sicurezza della chiesa, non c’è possibilità di riapertura dei locali della storica biblioteca, molto frequentata da studiosi e studenti, perché le entrate si affacciano proprio sul lato ritenuto pericolante dell’edificio di culto che è oggetto – o almeno dovrebbero esserlo, stando alle siutazione attuale – dell’intervento di restauro per il tirante della volta lesionato.

Fabrizio Vincenti