MASSIMO STEFANINI
Cronaca

L’ex distilleria Ilda passa di mano. Offerta del Comune per comprarla: "Il futuro? Il Polo della sostenibilità"

L’immobile si trova nel centro di Tassignano ed in stato di abbandono dal 2008 quando fu chiusa "Vi potrà trovare spazio anche una specie di “supermercato“ del riuso e sede per le associazioni" .

Come si presenta oggi l’ex distilleria Ilda nel centro di Tassignano. L’azienda è stata chiusa nel 2008. Ora il Comune è pronto a fare un’offerta per acquistarla

Come si presenta oggi l’ex distilleria Ilda nel centro di Tassignano. L’azienda è stata chiusa nel 2008. Ora il Comune è pronto a fare un’offerta per acquistarla

Il Comune di Capannori acquisirà l’ex distilleria Ilda, nel centro di Tassignano. Si sta lavorando per comprare una parte del lotto complessivo, di oltre mille metri quadrati. L’immobile, di proprietà privata, è gestito dal curatore fallimentare. Adesso il Municipio di piazza Moro farà partire la richiesta per l’acquisto e una volta conosciuto il prezzo si procederà alla ratifica. L’obiettivo del sindaco, Giordano Del Chiaro, è quello di avere l’ex fabbrica già nel patrimonio dell’Ente entro il 2025. Salvo poi partire con un cospicuo intervento di riqualificazione. Già, perché attualmente la struttura è in condizioni di degrado e di abbandono (nel 2008 venne attuata una ordinanza per la presenza di eternit sul tetto) e c’è la necessità di un restyling notevole che il primo cittadino vuole far partire nel 2026.

In un colpo solo, dunque, questo cespite industriale, attaccato alle abitazioni, al di là della strada rispetto alla chiesa, sarà bonificato, ripulito, sistemato e messo in sicurezza. Quale diventerà la sua destinazione una volta messo definitivamente a posto?

La giunta capannorese ha in mente un progetto ambizioso: crearvi il polo della sostenibilità. Tradotto, una porzione dello stabile verrà adibito ad una sede scientifica per laboratori, attraverso accordi e convenzioni con le Università ad esempio, che spesso chiedono a Capannori lumi sulle questioni dell’economia circolare, il riciclo e il riuso, dove il capoluogo della Piana è ormai un modello. Vi potrà trovare spazio anche una specie di "supermercato" del riuso e sedi delle associazioni che in questo settore operano, compreso verde pubblico e luoghi di socializzazione.

Un locale potrà essere concesso al Centro Rifiuti Zero. Una questione che è di attualità da anni. Era nato persino un comitato paesano per sottoporre la vicenda ai vari amministratori. Tra le idee che erano spuntate quelle di farci un albergo, uffici, studi professionali. Dopo qualche tempo si pensò ad una piazza con un parco. Poi l’assoggettamento alla procedura fallimentare. Ma per qualsiasi destinazione la condizione essenziale è poter avere nella propria disponibilità l’area, esserne proprietari. Come è accaduto anche per l’oasi e il bacino lacustre della Gherardesca poco tempo fa. Ed è esattamente la strategia del sindaco, Giordano Del Chiaro, sta attuando. Se l’acquisizione andrà in porto nel 2025, nel 2026 start al cantiere per i lavori.

Massimo Stefanini