REDAZIONE LUCCA

Salvini, Lucarelli e gli altri: il Paese si divide

"Bravissima". "No, sei una vergogna". Hater, politici e opinionisti: social impazziti, tra solidarietà e attacchi alla conduttrice di Sanremo

"Chiamatemi direttore e non direttrice". Il motivo? "Per me contano altre cose: la preparazione, il modo in cui si fanno le cose. La mia professione ha un nome che è ‘direttore d’orchestra’". Il sottotesto: valutate il mio talento, non se io sia uomo o donna. Spalancati cielo. E soprattutto spalancati social dove il dibattito sulla desinenza si è incendiato. A innescare la miccia , la precisazione che Beatrice Venezi, 31 anni lucchese doc e tra le più giovani in Europa a dirigere un’orchestra, ha lanciato venerdì sul palco dell’Ariston in veste di co-conduttrice di Amadeus. E l’opinione pubblica si è divisa. Tra chi l’ha presa come una mancanza di rispetto al genere femminile e chi le ha viste come una pugnalata al politicamente corretto.

Tra i primi l’ex presidene della Camera, Laura Boldrini che le ha fatto un cicchetto social: "Venezi rifletta, non è brutto o cacofonico “direttrice“: è un’affermazione di un traguardo raggiunto". Del parere opposto l’attrce viareggina, Hoara Borselli che ha cinguettato su Twitter: "L’esasperato politicamente corretto, è stato affondato". La giornalista Selvaggia Lucarelli invece ha dichiarato: "Quello che penso è che Beatrice Venezi dovrebbe rivendicare con fierezza il fatto di essere una direttrice visto che anni fa, in quanto donna, avrebbe potuto al massimo pulire gli spartiti con un panno caldo. Sono le donne che trattano il femminismo come un qualcosa di ideologico, anziché di necessario". Sul caso anche la giornalista Gaia Tortora."Polemica pretestuosa. Io sono vicedirettore, mi chiamassero come vogliono. E se mi chiamano vicedirettore non è che mi sento da meno o non mi sento rispettata". Con Venezi anche Matteo Salvini: "Parole di buonsenso applausi. A dispetto delle follie del “politically correct”, vince il talento". Giorga Meloni ha commentato: "Ha liquidato, con una semplice frase, questa rincorsa confusa al politicamente corretto".