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Salov "crea" gli olivi resistenti alla Xylella

L’azienda al centro del progetto europeo "Life Resilience". Nei quattro appezzamenti di Villa Berio trovate 18 nuove super cultivar

Si è concluso Life Resilience, il progetto europeo, sostenuto tra gli altri dalla società agricola Villa Filippo Berio di proprietà di Salov, nato con l’obiettivo di contrastare la Xylella fastidiosa promuovendo un modello di produzione agricola sostenibile, riducendo l’impronta di carbonio e mitigando il cambiamento climatico tramite l’uso di risorse tecnologiche. Quattro anni di intenso lavoro che hanno permesso di ottenere un modello di migliori pratiche replicabile in tutto il bacino del Mediterraneo. Tra i traguardi raggiunti, spicca l’ottenimento di 18 genotipi potenzialmente resistenti alla Xylella fastidiosa, batterio parassita che può attaccare vari tipi di piante provocandone in molti casi la morte.

Diverse organizzazioni tra Italia, Spagna e Portogallo hanno partecipato dal 2018 a Resilience, cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Life, creato per sviluppare genotipi di piante produttive e resistenti agli agenti patogeni, applicare pratiche sostenibili e proporre l’utilizzo di metodi naturali per il controllo dei vettori del patogeno.

Il principale risultato di Life Resilience è l’ottenimento di 18 genotipi potenzialmente resistenti alla Xylella fastidiosa caratterizzate da ottime proprietà agronomiche (precocità di entrata in produzione, vigoria vegetativa e produttività) oltre ad ottimi profili in acidi grassi degli oli. Negli uliveti, grazie all’introduzione della flora ausiliaria, delle cassette nido e alla corretta gestione del controllo dei parassiti, si è ottenuto un aumento della biodiversità, e grazie all’implementazione delle pratiche sostenibili si è contribuito alla riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari e fertilizzanti, nonché a una diminuzione dell’uso di acqua e combustibili fossili, riducendo le emissioni di CO2 di 18.665 tonnellate e l’impronta idrica di 389.375 metri cubi nei 250 ettari di aziende.

Salov, nei quattro anni del progetto, ha messo a disposizione il terreno di Villa Filippo Berio per studiare l’implementazione di pratiche sostenibili, il controllo degli insetti vettori, l’aumento della biodiversità e la salute del suolo. I 50 ettari interessati dal progetto sono stati suddivisi in 16 appezzamenti con 4 gestioni diverse del suolo e degli impianti: un’area in cui si procede a coltivare gli olivi secondo tecniche tradizionali; una in cui è stata messa a dimora, alla base degli olivi, una copertura erbacea per favorire lo sviluppo di insetti utili alle piante e contrastare l’insediarsi di specie dannose; una in cui si sono utilizzati prodotti naturali fitostimolanti per accrescere la resistenza fisiologica delle piante; e infine una in cui vengono sommate le variabili precedenti. Questi appezzamenti sperimentali continueranno ad essere monitorati anche ora che il progetto è concluso.

"I risultati ottenuti da questo progetto sono molto interessanti e ci hanno confermato, ancora una volta, l’importanza della ricerca – commenta l’amministratore delegato di Salov Fabio Maccari –; consapevoli delle dinamiche e delle esigenze del settore in cui operiamo, oggi più che mai, come Salov, sentiamo la responsabilità di dover contribuire a migliorare l’intero sistema per una produzione olivicola di qualità. In un momento in cui le sfide poste dal cambiamento climatico sono sempre più urgenti, siamo orgogliosi che i nostri terreni possano contribuire ad individuare possibili soluzioni per un’agricoltura più sostenibile e resiliente".

DanMan