Rossano Rossi eletto al vertice della Cgil

E’ stato indicato da Landini alla guida del sindacato regionale

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Dal tardo pomeriggio di ieri sulla poltrona più alta della Cgil Toscana, il sindacato più importante della regione, siede Rossano Rossi, dirigente lucchese con un passo nell’Empolese Valdelsa di lungo corso che è approdato all’incarico su indicazione del segretario generale della confederazione, Maurizio Landini.

“Una grande emozione, un grande onore e una grande responsabilità”, ha commentato Rossi. L’elezione è avvenuta ieri al Palacongressi di Firenze al termine di una due giorni di dibattito in cui si sono affrontati i temi più importanti per il mondo del lavoro toscano, senza però dimenticare le questioni nazionali.

Rossi, 60 anni ancora per qualche mese essendo nato nel 1962, ha mosso i primi passi nell’organizzazione dei lavoratori alla Sammontana, dov’era entrato a lavorare dopo il diploma di scuola superiore. Dalle nostre parti è come dire che ha fatto i suoi ‘studi’ sindacali in un’accreditata università del movimento operaio. L’industria del gelato, ma da qualche tempo è più corretto definirla gruppo del settore dolciario, è stata, a partire dalla sede storica (anche se non la prima) di via Tosco Romagnola, una delle punte di diamante del movimento sindacale, con una rappresentanza molto forte proprio della Cgil. Certo, il giovane Rossano, al momento dell’entrata in fabbrica, è stato aiutato anche dalle tradizioni familiari: suo zio Varis è stato per dieci anni sindaco di Empoli e poi consigliere regionale per un altro decennio, senza dimenticare i precedenti incarichi di assessore comunale e di segretario del Pci.

Il giovane sindacalista lavorò bene per i suoi colleghi e divenne il punto di riferimento della Cgil, per la precisione nella Flai, la federazione sindacale di settore che si occupa dei lavoratori delle imprese agricole e di quelle alimentari. Intanto veniva eletto negli organismi dirigenti della Cgil, fino a entrare nella segreteria regionale toscana della Cgil. Al termine del mandato (in casa Cgil gli incarichi durano otto anni, vale a dire l’arco di due congressi, uno ogni quattro anni) entrò nella segreteria provinciale della Camera del lavoro di Firenze. Poi il ritorno operativo nella sua Empoli, divenendo coordinatore della Cgil dell’Empolese Valdelsa. Questo incarico terminò dopo qualche anno perché gli fu chiesto, dai vertici regionali, di andare a dirigere la Camera del lavoro di Lucca, dove evidentemente ha lavorato bene, visto che i dirigenti regionali hanno deciso a larga maggioranza di eleggerlo alla carica di segretario regionale toscano della Cgil.

Bruno Berti