REDAZIONE LUCCA

Rondini di libertà a Campo di Marte. Svelato il Murale della memoria in ricordo di Vania Vannucchi

L’opera è stata realizzata dagli studenti del Liceo Artistico “Passaglia“ con il professor Toma. Premiati gli alunni che hanno disegnato il bozzetto: Yari Bertini, Brigitta Rotunno e Abiel Castriglia.

L’opera è stata realizzata dagli studenti del Liceo Artistico “Passaglia“ con il professor Toma. Premiati gli alunni che hanno disegnato il bozzetto: Yari Bertini, Brigitta Rotunno e Abiel Castriglia.

L’opera è stata realizzata dagli studenti del Liceo Artistico “Passaglia“ con il professor Toma. Premiati gli alunni che hanno disegnato il bozzetto: Yari Bertini, Brigitta Rotunno e Abiel Castriglia.

LUCCA

Rondini colorate muovono le ali lontano da una gabbia. Lì, nello stesso posto in cui il 2 agosto del 2016 Vania Vannucchi, operatrice sanitaria, venne bruciata viva dal suo ex compagno. Un meandro nascosto della Cittadella della salute di Campo di Marte, che oggi un murales trasforma da luogo di morte a luogo di speranza, per tutte quelle donne che ancora possono scappare.

Questo il senso del dipinto ‘Il volo della libertà’ disegnato da Yuri Bertini del liceo artistico Passaglia, ma che porta con sé l’impegno di un’intera classe – la 5C – che con l’aiuto del professore Giuliano Toma ha elaborato 15 bozzetti per trasmettere su carta i frutti di un percorso sulla violenza di genere. A premiare i primi tre – e quindi, oltre al vincitore, Brigitta Rotunno e Abiel Castriglia -, una commossa Giovanna, madre di Vania, che ha seguito da vicino tutti i progetti che negli anni hanno contribuito a rivitalizzare lo spazio della tragedia, che già ospitava una panchina rossa e un ulivo della memoria e che oggi può contare su una nuova immagine simbolo realizzata dagli stessi studenti. E sono stati proprio loro, il coro femminile del liceo, ad aprire la cerimonia di inaugurazione del murales intonando ‘Think’ di Aretha Franklin davanti a una platea di coetanei, istituzioni e autorità. Ad ascoltare, tra gli altri, il prefetto Giusi Scaduto, l’assessora regionale Alessandra Nardini, il presidente della Provincia Marcello Pierucci, i sindaci della conferenza zonale - tra cui Mario Pardini - le rappresentanti del centro antiviolenza Luna e della Città delle donne e il personale dell’Azienda Usl Toscana nord ovest.

"Ricordo, denuncia e speranza – ha detto la direttrice della zona distretto di Lucca Eluisa Lo Presti -: queste le tre parole racchiuse nel murales, necessarie oggi per trasformare il dolore in forza di cambiamento, a partire proprio da questo luogo desolato e dai giovani che hanno contribuito con la loro arte a lanciare un messaggio contro la violenza di genere".

E proprio agli studenti si sono rivolti i rappresentanti delle istituzioni. "Sta a voi rimediare ai fallimenti delle nostre generazioni e essere parte attiva del cambiamento", ha detto Pierucci, ricordando una tragedia "che ha lasciato tutta la comunità sconvolta". E di cicatrici ha parlato anche Pardini: "Le ferite aperte non si rimarginano, ma oggi possiamo far sì che il dolore lasci un qualcosa, e la musica e i colori di oggi ne sono un esempio".

"La violenza di genere – ha aggiunto - è uno di quei temi che non dovrebbe trovare la politica divisa: anche se le strade per arrivarci possono essere diverse, l’obiettivo deve essere lo stesso". Una di queste strade è quella rivendicata dall’assessora regionale Nardini, che, ricordando il femminicidio della 14enne Martina Carbonaro, ha ribadito l’importanza del progetto ‘Alla pari’ per l’educazione alla parità di genere avviato – non senza polemiche - nelle scuole di Lucca. "Se da un lato dal mio osservatorio ‘privilegiato’ vedo crescere la violenza tra i giovanissimi – ha detto il prefetto Scaduto -, dall’altro noto anche con sollievo che la rete esiste e si muove per prevenire, contrastare e proteggere. Ciò che bisogna fare adesso, è coinvolgere gli uomini: senza loro, quella contro la violenza di genere, è una battaglia persa".

Jessica Quilici