REDAZIONE LUCCA

Il capolavoro ritrovato. Il “Cristo Eucaristico“ di Matteo Civitali torna in mostra al pubblico

La scultura del 1470 in terracotta policroma è stata restaurata con cura grazie a un progetto del Rotary Club Lucca, in accordo con la Soprintendenza. E torna in esposizione da protagonista al Museo nazionale di Villa Guinigi.

La scultura del 1470 in terracotta policroma è stata restaurata con cura grazie a un progetto del Rotary Club Lucca, in accordo con la Soprintendenza. E torna in esposizione da protagonista al Museo nazionale di Villa Guinigi.

La scultura del 1470 in terracotta policroma è stata restaurata con cura grazie a un progetto del Rotary Club Lucca, in accordo con la Soprintendenza. E torna in esposizione da protagonista al Museo nazionale di Villa Guinigi.

La straordinaria scultura del Cristo Eucaristico di Matteo Civitali, realizzata in terracotta policroma, torna in esposizione da protagonista al Museo nazionale di Villa Guinigi dopo il restauro iniziato nel febbraio scorso. La scultura che risale circa al 1470 e il suo importante restauro sono stati presentati nella giornata di ieri dai rappresentanti di tutte le istituzioni coinvolte in questa importante restituzione: Massimo Dadà, dirigente ad interim dei Musei nazionali di Lucca del Ministero della Cultura; Angela Mia Pisano, assessore alla Cultura ed Eventi culturali del Comune di Lucca; Angela Acordon, soprintendente Archeologia Belle Arti Paesaggio delle Province di Lucca e Massa Carrara; Luisa Berretti, direttrice del Museo nazionale di Villa Guinigi e del Museo nazionale di Palazzo Mansi; Ilaria Boncompagni, funzionario Tutela Storico Artistica, Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio delle Province di Lucca e Massa Carrara; Elisabetta Abela, presidente Rotary Club di Lucca; monsignor Michelangelo Giannotti, Arcidiocesi di Lucca, delegato Arcivescovile, Ufficio diocesano per l’Arte Sacra e Beni Culturali Ecclesiastici, don Daniele Martinelli, Arcidiocesi di Lucca, vicedirettore, Ufficio diocesano per l’Arte Sacra e Beni Culturali Ecclesiastici; Carolina Cannizzaro e Massimo Moretti, restauratori di beni culturali.

L’intervento di restauro, con la direzione scientifica della Soprintendenza, si è svolto nel laboratorio del Museo nazionale di Villa Guinigi per permettere alle maestranze incaricate di operare con maggiore sicurezza e comodità. L’obiettivo del restauro è stato restituire all’opera la sua integrità strutturale e restituire all’opera una leggibilità materica e cromatica della superficie plastica e delle residuali finiture pittoriche. L’intervento ha ricomposto i due pezzi del corpo ceramico, con lo smontaggio e il rimontaggio corretto dei frammenti mal incollati. Le parti andate perdute non sono state ricostruite. Per quanto riguarda invece le finiture pittoriche superstiti, si è provveduto alla totale rimozione della pesante vernice lucida ed all’alleggerimento delle ridipinture. La protezione finale è stata modulata in concentrazioni diverse di vernice mat a seconda che si trattasse della terracotta o della policromia.

L’opera ha avuto una storia molto travagliata: conservata per secoli all’interno della Chiesa di Santa Maria della Rosa, venne trafugata da soldati tedeschi nel febbraio 1944 e divisa in due parti per trasportarla più agevolmente. Finita sul mercato antiquario è stata recuperata dai Carabinieri del Nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale nel novembre 2017, dopo più di vent’anni di ricerche, e trasferita al Museo Nazionale di Villa Guinigi. Nel 2025, in occasione della Celebrazione dei 90 anni di storia, il Rotary Club Lucca, fondato nel marzo 1935, in accordo con la Curia Arcivescovile di Lucca, la Soprintendenza e il Museo nazionale di Villa Guinigi, ha promosso il restauro della scultura, restituendo così un capolavoro del rinascimento lucchese alla sua città.

F.Vin.