Accendeva il fuoco, uccisa dal ritorno di fiamma

La vittima aveva 48 anni e da giovedì era ricoverata all’ospedale di Cisanello per le gravissime ustioni

Bruna Martinelli

Bruna Martinelli

Altopascio (Lucca), 26 ottobre 2020 - Ha lottato strenuamente ma non ce l’ha fatta. Il suo cuore si è spento a causa delle devastanti ferite riportate. E’ deceduta ieri mattina intorno alle sei Bruna Martinelli, la donna di 48 anni, sposata, un figlio, residente in località Chimenti, sulla Provinciale Romana, arteria che costituisce lo spartiacque tra i territori di Altopascio e di Castelfranco di Sotto. La signora era ricoverata al Centro grandi ustionati dell’ospedale pisano di Cisanello dalla serata di giovedì scorso quando, nella sua abitazione, si era consumata la tragedia. Poco prima dell’ora di cena l’intenzione era quella di accendere il camino per creare tepore nelle stanze. Purtroppo, magari con l’intenzione di fare prima e di accelerare le operazioni per far prendere forza al fuoco, ha utilizzato l’alcol, spruzzandolo in prossimità del focolare.

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Quella che in gergo viene definita fiamma di ritorno le aveva colpito completamente il corpo. La donna, con la sua famiglia, abitava al primo piano del palazzo mentre i suoi genitori nell’appartamento sottostante. E’ da lì che hanno sentito le urla di dolore della vittima. Il padre Carlo si è recato subito in soccorso della figlia, trovandola avvolta dalle fiamme. L’anziano, pur sotto choc, si è gettato su di lei per cercare di salvarla, bruciandosi le mani, ma la situazione era già molto critica.

Lanciata la richiesta di aiuto, la corsa all’ospedale pisano, nel reparto specializzato. Ma le ustioni erano estese su quasi tutto il corpo e avevano provocato lesioni estreme della cute. Un terribile incidente domestico che ha tolto ai suoi cari una quarantottenne piena di vita, gettando nella disperazione una famiglia intera, tra l’altro molto conosciuta e benvoluta da tutti.

Profondo cordoglio nella comunità, anche nella zona di Altopascio. Ieri mattina alla villetta c’è stato un pellegrinaggio continuo, triste e silenzioso, nel rispetto del distanziamento, di persone, amici e conoscenti per portare conforto ed esprimere le condoglianze al coniuge e agli altri parenti della donna.