“Ripensiamo il futuro“ A Capannori un nuovo comitato per l’ambiente e contro gli Assi viari

Trae ispirazione dall’articolo 9 della Costituzione il gruppo di cittadini appena formato, che solleva dubbi e perplessità sul tanto discusso progetto infrastrutturale: "Tanti soldi per un’opera inutile".

“Ripensiamo il futuro“  A Capannori un nuovo comitato  per l’ambiente e contro gli Assi viari

“Ripensiamo il futuro“ A Capannori un nuovo comitato per l’ambiente e contro gli Assi viari

Nasce "Ripensiamo il futuro, articolo 9 Capannori". Un gruppo di cittadini che si ispira all’articolo 9 della Costituzione ma che, nello specifico mette il focus sugli assi viari. In sostanza il neo comitato fa capire come l’opera non sia così indispensabile: "Tenendo conto che il costo per la realizzazione di tali infrastrutture – spiegano i componenti - ammonta a 172,6 milioni di euro, ci chiediamo quali e quante opere con quella somma potrebbero essere finanziate a tutela del bene comune". Della serie, con quei soldi si potrebbe fare altro di più utile.

"Gli studi dei flussi di traffico effettuati in occasione dell’Inchiesta Pubblica per gli assi – afferma il comitato - hanno evidenziato che la maggior parte degli spostamenti sulla Piana lucchese vengono effettuati sulla direttrice estovest. Al contrario, le prime parti del progetto che verrebbe realizzato sarebbero nordsud: da San Pietro a Vico alla rotonda di Antraccoli (progetto Anas) e da Antraccoli al campo sportivo di Carraia (progetto Ferrovie). Il tracciato, con viadotti e muraglioni alti 5 metri, slegato dalla viabilità esistente non andrà ad intercettare il traffico merci presente sulla Piana e non toglierà i camion dalla circonvallazione di Lucca. Terrapieni e sottopassi andranno ad interferire con la falda acquifera e il cosiddetto paleoalveo del fiume Serchio con conseguenze per i pozzi artesiani, per la complessa circolazione idrica sotterranea e per la fragilità idraulica della zona. Chiediamo che, al costituendo tavolo tecnico sulla realizzazione degli assi viari, le amministrazioni si impegnino a sostenere come prioritaria la compatibilità della tutela sanitaria della popolazione con le esigenze dei soggetti economici che operano sul territorio, convocando anche tecnici del settore sanitario".

"Bisogna rispondere pubblicamente a questioni essenziali- concludono - con gli assi si risparmiano solo pochi minuti di percorrenza. C’è necessità di una nuova valutazione ambientale per l’intero progetto a causa della modifica sostanziale del tracciato (la parte realizzata da RFI non è stata sottoposta a VIA poiché il raddoppio ferroviario viene effettuato in sede), implementazione della rete dell’acquedotto: molte zone ne sono sprovviste, l’abbassamento della falda e il maggiore inquinamento creeranno problemi ai pozzi".

Massimo Stefanini