
Abbas Mazeir
Lucca, 4 febbraio 2024 - Abbas è seduto sul sagrato in San Michele, si sta scaldando al sole e si sta riposando, ma sempre con il cellulare in mano. Potrebbe arrivare la notifica di una consegna da fare. Il grande zaino celeste con cui porta le pizze è riposto proprio accanto alla bici, a pochi metri da lui. Abbas Mazeir, originario del Pakistan, trentenne, è uno dei tanti rider che ogni giorno sfrecciano per le vie della città. Abbiamo deciso di incontrare uno di questi “fattorini digitali”, per farci raccontare come si vivono le lunghe giornate sempre in sella alla bicicletta, correndo da una parte all’altra senza sosta, con l’unico obiettivo di fare una consegna in più, sperando nella generosità della gente con le mance. Quando ci avviciniamo a lui e lo disturbiamo dal suo momento di serenità si mostra diffidente, ma poi inizia a raccontarci la sua quotidianità.
“Ora sono qui perché in questo periodo non c’è tantissimo lavoro, non ci possiamo lamentare, ma non è come i periodi più pieni. Il nostro lavoro diventa davvero tosto nel periodo che va da marzo a ottobre, quando ci sono consegne ogni 5 minuti”. Si ferma un attimo, poi si mette a ridere e torna sui gradini della chiesa, invitandoci a fare altrettanto.
“Diciamo che se dovessi fare una media, faccio 10 consegne al giorno in periodi come questi. I tragitti a Lucca non sono corti, visto che i ristoranti dove andiamo a ritirare i pasti sono tutti dentro le Mura, ma gli ordini arrivano quasi sempre da fuori. Almeno 2km di strada per ogni ordine ecco. Quando va bene e non ci sono consegne troppo lunghe, in una serata faccio circa 50km di strada”. Racconta la sua vita con trasparenza, senza paura o vergogna e senza porsi limiti. Un po’ in italiano che non parla benissimo, e un po’ in inglese che invece padroneggia.
“Vuoi sapere com’è lo stipendio?” chiede ad un certo punto Abbas. “Per ogni consegna prendo circa 2.50 euro, poi dipende dalle mance – e ricomincia a ridere -. Non posso lamentarmi, capita che ci lascino qualcosa, ma non sempre. Forse non sarà tantissimo, ma riesco a vivere facendo solo questo, senza dover fare altri lavori”. Ci racconta di come tanti colleghi siano costretti ad avere più occupazioni per arrivare ad uno stipendio sufficiente per tutta la famiglia. “Ho comprato la bicicletta, quella è tutta a carico nostro ed è la spesa più grande. Le aziende non ci aiutano né all’acquisto né alla manutenzione che ci può capitare di dover fare. Una volta messo a posto quella, però, sono riuscito a sistemarmi e con quanto prendo non ho problemi".
Una vita sempre di corsa, con la scadenza di dover portare la pizza in tempo perché sia ancora calda, sotto la pioggia e il freddo con il caldo asfissiante d’estate. Suona il cellulare di Abbas, mi guarda e sorride: “Consegna, scusami devo andare”. Chiude la zip del giacchetto, rimette in spalla il grande zaino e inforca la bicicletta, perdendosi tra i turisti per le vie della città.