Riconoscimento Chirurgia Congresso Nazionale Lucca: 2000 Presenze

Oggi si conclude a Pisa il 125° congresso nazionale della Società Italiana di Chirurgia. Il direttore della Chirurgia di Lucca Andrea Carobbi condivide la presidenza con 2000 presenze. Un'impalcatura salda tra Pisa e le città vicine per la cura dei malati.



Riconoscimento Chirurgia Congresso Nazionale Lucca: 2000 Presenze

Riconoscimento Chirurgia Congresso Nazionale Lucca: 2000 Presenze

Si conclude oggi a Pisa il 125° congresso nazionale della Società Italiana di Chirurgia (SIC) che si era svolto in questa sede solo in una precedente occasione, nel 1905. A presiedere il congresso, insieme al direttore dell’unità operativa di Chirurgia generale e dei trapianti dell’AOUP Ugo Boggi, è il direttore della Chirurgia di Lucca e del dipartimento aziendale delle specialità chirurgiche Andrea Carobbi che esprime la sua soddisfazione e il suo orgoglio nel condividere la presidenza di un evento che accoglie - fra ospiti stranieri, partecipanti italiani, giovani chirurghi in formazione e infermieri - almeno 2000 presenze.

“Sono davvero orgoglioso - evidenzia Carobbi - di condividere la presidenza del più prestigioso congresso annuale della più antica Società nazionale di Chirurgia, risalente addirittura al 1882, che colgo l’occasione di ringraziare sentitamente per l’opportunità offerta. Come abbiamo fatto già in più occasioni, con il professor Boggi, ringraziamo fin da ora tutti coloro che hanno contribuito in modo diretto o indiretto alla realizzazione di questo evento, che resterà epocale nel nostro territorio".

"Vorrei sottolineare l’importanza del legame tra Pisa e le città vicine, tra il suo ospedale universitario e i 13 ospedali dell’Azienda USL Toscana nord ovest, che copre i fabbisogni di 1.300.000 abitanti. Un’impalcatura salda, rete interconnessa che si esprime come corpo unico per la cura dei malati di questa parte della Toscana, in cui questo congresso si inserisce come straordinaria occasione di visibilità e crescita. E’ fondamentale la presenza di un’organizzazione sanitaria fluida e integrata che utilizzi tutte le risorse disponibili nel modo più razionale possibile. Auspico che si sviluppi un sempre maggiore coordinamento tra il centro di cura universitario e i centri di cura distribuiti su un territorio così ampio e variegato".