
Polizia postale
Lucca, 17 dicembre 2015 - Tre anni e mezzo di reclusione: questa la pena patteggiata ieri a porte chiuse davanti al gup Giuseppe Pezzuti da un 41enne fiorentino residente a Lucca, Marco Pecori, che nel giugno scorso era finito in carcere per un’estorsione a «luci rosse» tramite Facebook ai danni di una ragazza. Ora si trova agli arresti domiciliari. Ad arrestarlo era stata la Squadra Mobile di Catanzaro in collaborazione con i colleghi lucchesi, dopo un’indagine della Polizia delle comunicazioni. Una vicenda choc. L’uomo, utilizzando una falsa identità virtuale, aveva infatti conquistato sul web la fiducia di un’ingenua ragazza di Catanzaro, dalla quale dopo un certo tempo si era fatto inviare via Facebook alcune foto e video che la ritraevano in atteggiamenti molto intimi. E a quel punto la svolta.
Le aveva infatti chiesto soldi, in cambio del suo silenzio. Se lei non avesse pagato, minacciava infatti di diffondere ai suoi amici e familiari quel materiale erotico compromettente. Un sistema sconcertante ma anche piuttosto efficace quello architettato dal 41enne. In sostanza, prima aveva fatto offerto di sé ( sotto falso nome) un’immagine positiva alla vittima. Aveva finto di proporle una seria relazione, riuscendo così a conquistare la fiducia della donna. Quest’ultima, una volta entrati in confidenza, aveva inviato all’uomo anche alcune foto e video intimi, a sfondo erotico. Era proprio quello che lui aspettava. Subito dopo, infatti, erano iniziate le richieste di denaro. La ragazza si era rivolta persino ad alcuni parenti pur di ottenere i soldi richiesti dall’uomo, fin quando non si era decisa a presentare denuncia alla Polizia. Al primo pagamento erano infatti seguite ulteriori richieste, interrotte solo con l’intervento degli inquirenti. Al momento dell’arresto, a casa di Pecori a Lucca, era stato sequestrato un computer con materiale pornografico e vari supporti informatici sui quali sono stati avviati accertamenti che potrebbero portare ad ulteriori sviluppi.