
Quando Lucca “stregò“ il futuro re Torre Guinigi, Solferino e Taddeucci La visita di Carlo III negli scatti di Alcide
di Maurizio Guccione
Lucca ha incastonato nella storia dei toccanti ricordi, la visita dell’allora Principe del Galles Carlo da ieri proclamato Re Carlo III di Regno Unito. Oggi quella visita assume un significato particolare perché l’incoronazione a Re, oltre a essere il passaggio naturale nell’ambito di una monarchia, lascia ancora più vivido il ricordo di quell’aprile del 1986: la visita alla Torre Guinigi, il pranzo al ristorante “Solferino“ di San Macario. E poi quella fuga inaspettata, da parte del futuro Re, alla pasticceria Taddeucci di piazza San Michele, in compagnia della marchesa Bona Frescobaldi e della di lei figlia Fiammetta, le cui immagini furono immortalate con astuzia da “Alcide”.
"Avevo solo due anni - commenta Marino Taddeucci che con la famiglia da 143 anni gestisce la prestigiosa attività - , ma i commenti dei miei familiari furono di stupore per questa visita imprevista; naturalmente quello che è avvenuto ieri con l’incoronazione di Carlo III, era un evento facilmente immaginabile e oggi, alla luce di quella visita, custodiamo ancora più gelosamente gli scatti di “Alcide” che ritraggono Carlo, Bona e Fiammetta Frescobaldi, all’interno del nostro negozio".
Ma c’è una comunità, che per storia e tradizione, ieri è rimasta incollata allo schermo televisivo per seguire la cerimonia officiata da Justin Portal Welby e tenutasi nell’Abbazia di Westminster: è quella di Bagni di Lucca che ci racconta le antiche frequentazioni di scrittori e poeti britannici, con la chiesa Anglicana e il cimitero inglese. Proprio ieri, una quindicina di loro si sono riuniti per seguire in tv la cerimonia dell’incoronazione di Carlo III. Tra questi, una coppia che da alcuni anni si è trasferita dall’Inghilterra a Bagni di Lucca.
"Abbiamo tutti quanti assistito in un silenzio religioso alla consacrazione di Re Carlo III - affermano Roy e Shirley Foster - ci auguriamo che governi con imparzialità come ha fatto sua madre; siamo rimasti a guardare la televisione in un silenzio quasi religioso e tanti di noi si sono commossi proprio nel momento della consacrazione; guardando le immagini abbiamo pensato che dall’evento transiti il bisogno, da parte del Re, di avere il sostegno del popolo britannico".
Una cerimonia che, seppure a distanza, è stata vissuta con partecipazione dalla comunità inglese, invocando – ormai al maschile – l’imperituro inno nazionale "God save the King".