
Era il 2 aprile 2016 quando l’europarlamentare Marc Tarabella fu insignito della cittadinanza onoraria alle Scuderie Granducali. Oggi il politico è coinvolto ne nell’euro-scandalo Qatargate di tangenti provenienti da Qatar e Marocco con cui sarebbero state influenzate decisioni economiche e politiche del Parlamento di Bruxelles. La casa di Tarabella – attualmente il politico non sarebbe in stato di fermo – è stata perquisita sabato sera in sua presenza e sotto il controllo della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, dopo l’arresto di cinque persone, fra cui la vicepresidente dell’Europarlamento Eva Kaili e lo stretto collaboratore di Tarabella, Francesco Giorgi. La notizia è rimbalzata a Seravezza dove Tarabella, la cui famiglia è originaria di Azzano, ha sempre mantenuto uno stretto legame. Infatti suo padre Bruno (morto nel 2021 a 87 anni) lasciò la sua terra nel 1955 all’età di 21 anni per raggiungere il nonno di Marc in Belgio. Una storia di emigrazione come quella di tanti altri versiliesi, spinti all’estero dalla povertà e dalla mancanza di lavoro nell’Italia del secondo dopoguerra. Una vita di impegno e sacrificio per costruirsi un futuro lontano dalla terra d’origine, ma sempre con Azzano e la Versilia nel cuore. Nella primavera 2016 Bruno Tarabella non volle mancare alla cerimonia che si tenne a Seravezza per il conferimento della cittadinanza onoraria al figlio Marc, dal 1994 sindaco di Anthisnes, in Vallonia, ed europarlamentare dal 2004. Tarabella (che dal 2021 risulta iscritto anche al partito italiano Articolo Uno) salì alla ribalta della cronaca italiana nel 2014 quando dette del "fannullone" a Matteo Salvini in aula a Strasburgo dopo le critiche arrivate dal deputato leghista.