REDAZIONE LUCCA

“Piscina Iti, zero sport“

La Pallanuoto Cnl lancia appello alla Provincia. Il presidente: “Ci affossano,. e i ristori sono una buffonata“

(Foto Sartini)

Gli appelli si moltiplicano, affinché la Provincia sblocchi il nodo e renda finalmente fruibile la piscina dell’Itis a San Filippo. Anche la squadra della pallanuoto Cnl si unice al coro. “Prima del Covid eravamo una grande realtà della lucchesia – dicono i vertici della squadra – con quasi 50 tesserati e rappresentative sia negli assoluti che nei giovani, sia nei maschi che nelle femmine. Una giocatrice, partita da Lucca era arrivata a Lerici, in serie b assoluta. Oltretutto c’è uno studio londinese che indica come il cloro potrebbe inattivare il virus in 30 secondi“.

Il presidente del Circolo Nuoto Lucca fa un quadro con poche luci e molte ombre: “Dopo che la pallavolo ha chiuso, dopo che la scherma è costretta ad andarsene, vediamo di non far morire, nel complesso della piscina Itis anche la pallanuoto e il nuoto in cascata. Altrimenti – tuona Pietro Casali – significherebbe che di sport all’impianto della piscina Itis si parlerebbe per mezzo di un avverbio di 5 lettere: nulla“. “I pezzi grossi non pensino solo alle etichette e alla facciata – è l’affondo di Casali –, non pensino solo ad apparire bene, pensino anche allo sport di base, che è vita“.

“I ristori del ultimo decreto sono una buffonata. A noi del Cnl, che siamo stati chiusi per 10 mesi sugli ultimi 14, vengono circa 3000 euro. Intanto ci sono alcuni partiti che chiedono un ulteriore miliardo per il reddito di cittadinanza, mentre chi lavora viene lasciato morire. L’unico esempio positivo in questo mare magno di indifferenza – aggiunge – è quello del comune di Lucca che ha ridotto i canoni di concessione del 80% per 7 mesi ed azzerati per il restanti 5 mesi del 2021. Decisione brillante è assolutamente necessaria se si vuole salvare (o almeno provare a farlo) lo sport dilettantistico. Le altre amministrazioni, comunali, provinciali e regionali dovrebbero allinearsi“.