
Il tema è uno dei più scottanti per le città intasate dal traffico e dall’inquinamento. Lucca, rispetto all’argomento, è naturalmente coinvolta – insieme alla Piana – a un diverso approccio che parta da una rivisitazione, soprattutto dal punto di vista culturale, del Piano urbano di mobilità sostenibile. Su come affrontare le tematiche interconnesse tra loro (traffico, mobilità alternativa, trasporto pubblico locale), la nostra città potrebbe avvalersi delle recenti ricerche della Scuola IMT Alti Studi.
I costanti approfondimenti scientifici del professor Marco Paggi, ingegnere civile, ordinario di Scienza delle costruzioni e direttore del Musam-Lab, sono in grado di fornire, al di là di una visione d’insieme, un approccio proficuo. Perché anche a Lucca, appunto, ci si interroga ormai da decenni sulle soluzioni riguardanti traffico e viabilità. Paggi nei suoi studi dimostra che tutto questo non può che essere affrontato secondo un nuovo approccio. Immaginiamo che lo stesso concetto sia applicabile anche alla nostra città, alle prese con difficoltà legate al traffico e, oggi più che mai, con tassi di inquinamento sempre più elevati.
"Se vogliamo migliorare la vivibilità delle nostre città - afferma Paggi - dobbiamo intervenire urgentemente su due pilastri legati alla mobilità; da un lato è importante agire sulle infrastrutture e dall’altro sulla digitalizzazione: la maggior parte delle città presenta una rete viaria estremamente complessa, frutto di centinaia di anni di costruzioni sulla base di flussi veicolari nettamente inferiori rispetto a quelli a cui oggi dobbiamo far fronte".
Per il docente di Imt, "nel periodo del boom economico dell’Italia, si è fatto l’errore di promuovere l’utilizzo dell’auto con slogan che suggerivano il messaggio che la guida di un’auto rappresenti un simbolo di emancipazione e di conquista della libertà. Questo è certamente vero, ma ciò ha portato all’eliminazione, in molte città, di mezzi pubblici quali le tramvie che sono oggi spesso reintrodotte proprio per ovviare ai problemi del traffico che limitano i nostri movimenti, anziché renderli più liberi". A Lucca, per esempio, l’hub che dovrà sorgere nell’area dello scalo merci, può avere in sé alcune soluzioni anche se non tutte.
È ancora il professore a spiegare le linee guida dello studio: "Oggi è importante agire sulle infrastrutture in modo ragionato, creando degli hub di interscambio dove residenti, pendolari e turisti possano parcheggiare il proprio veicolo, ricaricarlo se elettrico, e possano accedere agevolmente ai mezzi pubblici, a biciclette in affitto e ad altri sistemi che si stanno diffondendo in tutto il mondo, quali ad esempio le auto elettriche condivise, che un giorno magari diventeranno a guida autonoma".
Lo studio del docente e dei suoi studenti sul tema della mobilità sostenibile, evidenzia "che non è sufficiente realizzare una pista ciclabile se questa non è integrata con il resto della rete; se ne avrebbe un beneficio, ma sarebbe alquanto ridotto e in molti casi sarebbe anche poco usata". Secondo Paggi, "i piani urbani della mobilità sostenibile (PUMS), devono essere visti dalle amministrazioni non come un mero adempimento burocratico, ma come uno strumento olistico di pianificazione, che tenga in conto le esigenze dei cittadini e tutti gli aspetti del traffico come tempi di percorrenza, inquinamento, rischio di incidenti stradali, trasporti pubblici e soluzioni innovative". "Oggi si può facilmente monitorare a basso costo il flusso dei veicoli sulle nostre strade con telecamere che ne riconoscono con l’intelligenza artificiale la tipologia e le possono contare; questo dato è utilizzabile come dato in ingresso per i programmi di simulazione delle reti viarie, come quelli che stiamo realizzando a Imt: modelli di simulazione - conclude - che tengono in conto le interazioni tra i veicoli quali il sorpasso, la velocità, i tempi di arresto a rotatorie e semafori, l’interazione con biciclette e pedoni".
Maurizio Guccione