Perché “Non è colpa mia“. Mille visitatori alla mostra

Successo per i trenta scatti di Pignatelli che adesso hanno un nome .

Non può lasciare indifferenti, era stata la promessa e la scommessa lanciata nel momento della presentazione della speciale mostra fotografica “collaborativa“ sul tema della violenza sulle donne. E così è stato. Oltre mille sono stati i visitatori nel fine settimana inaugurale dell’esposizione in Sala Tobino di Palazzo Ducale firmata dal fotografo Marco Pignatelli.

Trenta scatti per un effetto choc che induce a fermarsi e a riflettere. Dopo giorni di stretto riserbo con l’inaugurazione della mostra sono stati svelati i volti dei protagonisti, personaggi pubblici lucchesi e di rilievo nazionale e internazionale e cittadine e cittadini che hanno raccolto l’invito a mettere la faccia sul tema, sempre più urgente, del contrasto alla violenza contro le donne.

Ci sono i volti dell’ambito socio culturale come il direttore della Fondazione Ragghianti Paolo Bolpagni, la vicepresidente e direttrice cultura di PromoPA Francesca Velani, il direttore artistico di Lucca Classica Simone Soldati, il fumettista Simone Bianchi, la cantante jazz Michela Lombardi, la soprana Silvana Froli, l’attrice Cristina Puccinelli, il dott. Enrico Marchi, il giornalista Frediano Finucci, il direttore del Teatro Regio di Parma Luciano Messi e l’attrice Simona Generali. In più visi conosciuti dell’imprenditoria come Emiliana Martinelli, Cristiano Tomei, Marina Malfatti, Fausto Borella, Giuliano Pacini, Mauro Picchi e della politica come Luca Menesini, presidente della Provincia di

Lucca, Mario Pardini sindaco di Lucca, la consigliera comunale Ilaria Vietina e la consigliera della regione Toscana Valentina Mercanti; tanti anche i visi noti dell’associazionismo lucchese (Alida Bondanelli, Daniela Grossi, Angelo Albero, Giovanni Niccoli, Michela Panigada, Emanuela Bianchi) e ancora donne e uomini (Francesco Massagli, Sandra Bacci, Paolo Del Grande, Elena Petreni, Elisabetta Gonnella, Francesco Valenti) che si sono avvicinati e hanno prestato il loro volto ai suggestivi ritratti in bianco e nero.

Una mostra che nelle dichiarate intenzioni degli ideatori Samuele Cosentino e Paola Marchini deve risultare scomoda: “La mostra è un terreno impervio su cui camminare – dicono – . È uno stimolo al cambiamento di punto di vista. Di chi è la colpa? Sempre di qualcun altro, sempre in luogo fuori da noi, un luogo che possiamo guardare e giudicare, ma dal quale siamo distaccati. Non c’è solo la colpa di picchia e di chi uccide, esiste la colpa di chi usa le parole sbagliate, i gesti sbagliati, di chi si gira dall’altra parte, di chi scherza e deride le donne, senza dare importanza alle conseguenze.

“È colpa mia” ci disturba, ci fa pensare, ci da gli strumenti per poter diventare il motore del cambiamento della società in cui viviamo“. “Le foto sono foto scomode – sottolinea Pignatelli –, perché nel forte contrasto buio/luce e nel grande formato in bianco e nero sono messi in risalto tutti i particolari dei volti, particolari che forse nemmeno i protagonisti sanno di avere, senza filtro, dove i soggetti si mettono in gioco, e ci mettono letteralmente la faccia”. Immersione assicurata anche grazie al sound design creato ad hoc dagli studenti di Jam Academy con il supporto e il coordinamento di Luigi Agosti.

L.S.