Per i ristoratori va tutto bene “L’Anfiteatro non è una mangiatoia ma uno spettacolo per i visitatori“

I tredici ristoranti della piazza ribattono alla nostra inchiesta e avanzano delle richieste all’amministrazione ”Con l’aumento della clientela si dovrà rivedere pure un eventuale aumento delle concessioni“.

Per i ristoratori va tutto bene  “L’Anfiteatro non è una mangiatoia  ma uno spettacolo per i visitatori“
Per i ristoratori va tutto bene “L’Anfiteatro non è una mangiatoia ma uno spettacolo per i visitatori“

Se ne sono accorti molti residenti, lo stesso Comune, per bocca dell’assessore Paola Granucci (si veda l’intervista qui a fianco), e anche l’associazione di categoria Confcommercio con la presa di posizione del presidente della Fipe, Stefano Fava; ma per i tredici ristoratori di piazza Anfiteatro, da quelle parti della città va tutto bene.

E rigettano, con sdegno, la definizione di "mangiatoia" usata anche in un articolo del nostro giornale che ha sollevato il problema, sotto gli occhi di tutti o quasi, della strabordante presenza di locali, tavoli, ombrelloni e quant’altro in uno dei luoghi più caratteristici della città.

"Quanto affermato nell’articolo – si legge in una lettera firmata dai tredici ristoratori della piazza – risulta essere fuori luogo, inesatto e molto offensivo, sia nei confronti dei gestori che dei frequentatori, per i termini usati nella descrizione impropria che viene fatta di Piazza Anfiteatro aggettivandola con il termine di "mangiatoia", si offendono contemporaneamente gestori e frequentatori, come se chi si sedesse per rifocillarsi e godere la bellezza del luogo fosse una bestia e chi lo serve il rozzo villano".

"Esteticamente parlando – si legge ancora nella dei ristoratori nota – il susseguirsi degli ombrelloni chiari disposti ai margini della piazza rendono una visione armonica ed ordinata, gli arredi sono tutti di ferro grigio, secondo le normative. La piazza, sia di giorno, ma ancor più di sera, rende uno spettacolo unico ai visitatori e la frequentazione della stessa è dovuta grazie all’accoglienza delle tanto denigrate mangiatoie che costituiscono senz’altro un polo di attrazione per tutti i gusti e per tutte le tasche. Il suddetto articolo critica anche il metodo di accoglienza riservata alla clientela, coniando un altro termine "il buttadentro".

"Atteso – prosegueono – che non si intravede quale sia il senso di entrare nel merito di certe scelte strettamente personali, sarà libero il gestore di accogliere la clientela come meglio crede o no? Se il metodo è gradito o sgradito sarà la clientela stessa a deciderlo, oppure si intende fornire le linee guida anche per questo? Quale sarebbe lo scopo o l’utilità di questo attacco tanto mirato quanto ingiustificato su piazza Anfiteatro? Forse questo disturba la schiera dei radical chic lucchesi che vorrebbero renderlo un luogo esclusivo".

"Le esigenze dettate dal Covid e la famosa indispensabile resilienza – continuano i tredici ristoratori – ha fatto uscire molte attività all’aperto, l’incremento esponenziale di presenze nella nostra città ha determinato la fioritura di nuovi locali e attività legate alla ricezione. E’ così che la città si è animata e zone morte hanno preso nuova vita. Tuttavia questo non è il caso di Piazza Anfiteatro, dove invece queste attività esistono da tempo. Per chi leggesse l’articolo senza conoscere la realtà cittadina sembrerebbe che questo sia un fatto nuovo sopraggiunto, quando invece la situazione è la medesima da molti anni indietro".

"Il fatto che molti di sviluppino all’esterno – conclude la nota – oltre a vivacizzare la città incrementano le casse comunali con le migliaia di euromese sborsate per il suolo pubblico. Del resto, la crescita esponenziale delle presenze richiamate dagli eventi e la conseguente necessità di fornire un servizio adeguato di ristorazione richiedono una maggiore sensibilità verso l’argomento in oggetto. Per tanto i conduttori delle attività si auspicano di poter avere quanto prima un incontro con gli addetti hai lavori al fine di poter ottenere i migliori risultati, del resto con l’aumento della clientela si dovrà rivedere pure un eventuale aumento delle concessioni. Lucca piace Lucca è Viva".