Pardini e Raspini rispondono sui temi di Confartigianato

Il primo confronto fra candidati al ballottaggio è stato sui contenitori della città infrastrutture e imprese

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Il primo confronto fra candidati al ballottaggio si è consumato mercoledì sera nella sede di Confartigianato, in viale Castracani. Francesco Raspini e Mario Pardini, ospiti della presidente Michela Fucile e del direttore Roberto Favilla, sono stati interrogati dagli artigiani (e non solo) presenti numerosi in sala, sulle tematiche a loro più care. A partire dalla destinazione e valorizzazione di quelli che sono i contenitori dismessi della città: fra tutti ovviamente la Manifattura Tabacchi, da tempo al centro di dibattiti più o meno accesi intorno alla sua storia tormentata; il Mercato del Carmine, sul quale c’è un progetto a firma tutta giovanile; e poi l’ex Istituto Giorgi, di proprietà della Camera di Commercio.

Tasto dolente, quello delle infrastrutture, ovvero la mancanza di collegamenti adeguati per una città d’arte come Lucca che aspira (e ha buon motivi per farlo) ad essere una delle capitali toscane; e ovviamente gli assi viari, altra questione annosa. Una delle poche, in realtà, che ieri pare aver messo d’accordo i due candidati. Entrambi non hanno avuto dubbi nel dire che "il progetto deve essere portato in fondo".

In ultimo, ma non per importanza, sono state sciorinate anche dal pubblico tutta una serie di tematiche e criticità che il mondo imprenditoriale e dell’artigianato si ritrova a vivere: dal ritorno delle botteghe in centro alle fiere in piazza Napoleone, dall’idea di una via dell’artigianato ad un mercato di qualità, dallo snellimento della trafila burocratica (spesso nemica delle attività vecchie e nuove) alla diminuzione dei costi per lo smaltimento dei rifiuti. Passando, poi, per altri temi caldi sollevati sempre dagli interventi in platea, quali il lavoro nero e la carenza di spazi e luoghi di aggregazione per i giovani, soprattutto in centro. Il tutto si è concluso con una richiesta rivolta al prossimo sindaco: l’impegno a coinvolgere maggiormente le categorie economiche nelle scelte che hanno delle ripercussioni sulle aziende, con incontri almeno semestrali sull’attività svolta dall’amministrazione. Impegno promesso da entrambi, come era prevedibile, ma solo uno potrà mantenerlo.

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