Il paradosso: lezioni di guida sì, l’esame no

Congelati almeno fino al 29 i test mentre proseguono i percorsi per la teoria e le guide. Le scuole: "Si rischia di nuovo l’effetto tappo"

I test della scuola guida sono congelati fino al 29 novembre

I test della scuola guida sono congelati fino al 29 novembre

Lucca, 20 novembre 2020 - Vuoi imparare? Porte aperte. Ma se invece vuoi arrivare a “stringere“ e a prendere la patente di tipo A, B o C – essenziale anche per trovare lavoro – mettiti in fila e aspetta. Il paradosso è servito...al volante. Ufficialmente ratificato dal messaggio diffuso dalla Motorizzazione di Lucca che cita il decreto 514 del 17 novembre scorso, firmato dal ministro dei trasporti De Micheli, in cui annuncia che fino al 29 novembre compreso gli esami di guida di ogni categoria sono sospesi. Chi era prossimo al traguardo slitta sine die. Gli altri vanno in coda. Entro dicembre? Chissà. “Le disposizioni sono esattamente queste – chiarisce Francesco Michelotti della storica Scuola Guida Lucarelli in via dei Bacchettoni (un tempo era in piazza San Frediano) –: si possono prendere lezioni di teoria anche in presenza e si possono fare ’guide’ rispettando il protocollo di sicurezza del precedente decreto. Ma la patente deve aspettare almeno fino a nuove disposizioni. Fino al 29 è così, secondo il decreto. Per noi Scuole Guida il contraccolpo è minore rispetto al primo lockdown, perchè così almeno possimo lavorare. Ma è chiaro che si lavora meno e che le persone che hanno bisogno della patente sono messe in difficoltà“. Resta il punto nebuloso: le lezioni di guida sì, anche lunghe (un’ora) e comunque ripetitive, e l’esame no? “C’è il fatto – spiega Michelotti – che mentre per le lezioni si sale in auto in due, per l’esame siamo in tre, l’allievo, l’istruttore che è abilitato ad agire su doppi comandi dell’auto, e l’esaminatore. Forse il motivo è questo, non so. Fatto è che per molti nostri clienti tutto ciò ha segnato un altro grosso punto di arresto. Stiamo a dita incrociate. Vediamo come fa domani per Milano, se sbloccano lì abbiamo buone chance anche noi. Altrimenti noi si viaggia, sì, ma a scartamento ridotto. I ragazzi che erano pronti per dare l’esame si fermano, non fanno più guide e noi si diventa come quel fornaio che lavora tanto per fare un pane che poi però resta lì“. Ancora uno stop brusco, dunque, per le autoscuole come “La Lucchese“ di Borgo Giannotti. “Mezzi fermi, o avanti adagio che sia – dice Luca Lucchesi, titolare –. E tutto perchè, non so davvero con quale criterio, hanno riaperto le scuole facendo ripartire in impennata i contagi. C’è paura del virus, giustamente, e ci vuole prudenza, io sono d’accordo. Ma vorrei davvero capire come ha avuto origine la follia totale di riaprire le scuole, aprendo la strada a tutto ciò che era ampiamente prevedibile. Ora noi siamo di nuovo mezzi fermi. Ma soprattutto sono ferme le persone che hanno bisogno della patente per trovare lavoro o per tenerselo“. “Ormai – aggiunge Lucchesi – è una condizione necessaria e sufficiente, quella del patentato, titolo assolutamente essenziale nel curriculum. Basti pensare a una badante: chi mai le darebbe il lavoro se non può andare in autonomia a far la spesa, a comprare il farmaco, a portare l’assitito dal medico? L’effetto di tutto ciò sarà quello del ’tappo’. Ovvero tanti ragazzi che continuano a prepararsi per l’esame, con la teoria e le lezioni di guida, e tanti che si troveranno imbottigliati in lunghe attese“. “Noi continuiamo a fare lezioni di guida con la massima attenzione alla sicurezza e alle restrizioni – sottolinea il titolare dell’Autoscuola “La Lucchese“ –: gel disinfettante prima e dopo, mascherina Ffp2 sia per l’allievo che per l’istruttore, ma il problema è che, se non sbloccheranno la situazione dopo il 29 novembre, a meta per ora non si può arrivare“. Laura Sartini