Ore 15.58, rientro in Italia. Talarico di nuovo a casa dopo la paura in aeroporto

La presidente del “Boccherini“, in Israele insieme alla famiglia, è rientrata "Hanno bombardato vicino all’aeroporto. Avevamo paura di rimanere bloccati".

Ore 15.58, rientro in Italia. Talarico di nuovo a casa dopo la paura in aeroporto
Ore 15.58, rientro in Italia. Talarico di nuovo a casa dopo la paura in aeroporto

15.58, ora italiana. Sul cellulare del cronista che chiedeva se fosse tutto a posto e se fossero arrivati in Italia, arriva questo messaggio: "In questo momento… A Bologna". La conferma che l’aereo è regolarmente decollato da Tel Aviv e che è atterrato in Italia riportando Maria Talarico con la famiglia all’affetto dei suoi cari, permette di tirare un sospiro di sollievo. E i primi a tirarlo sono proprio loro che pur confermando l’assoluta bellezza dei luoghi e la meraviglia di un viaggio in Israele, beh, un po’ di paura l’anno vissuta. Specialmente ieri quando alcuni bombardamenti sono arrivati vicino all’aeroporto. Ma riavvolgiamo il nastro e chiediamo alla diretta interessata, Maria Talarico, avvocato e presidente del Conservatorio “Boccherini“ di Lucca.

Talarico, come è andato allora il rientro, ci racconti?

"Siamo arrivati ieri mattina da Gerusalemme all’aeroporto di Tel Aviv: ma la situazione era molto serena; certo, si notava che l’aeroporto era poco attivo. Siamo arrivati al gate, poi, 15 minuti prima dell’imbarco, alle 11.15, abbiamo sentito l’allarme. Ci hanno spostato di qualche decina di metri. Non c’è stato il fuggi fuggi, ma certo che si spostavano tutti abbastanza velocemente".

Motivo?

"Perché abbiamo sentito qualche scoppio all’esterno. Hanno bombardato vicino all’aeroporto. Erano razzi lanciati dalla striscia di Gaza, forse lo scontro tra razzi di palestinesi e israeliani".

Qual è stata la vostra prima preoccupazione? Avete avuto paura per voi? Paura di non rientrare in Italia? Oppure?

"Abbiamo avuto paura di rimanere bloccati per giorni. La preoccupazione è che ci cancellassero il volo all’ultimo momento. Invece per fortuna siamo riusciti a imbarcarci. Poi abbiamo letto che il nostro è stato l’ultimo volo per l’Italia, perché gli altri sono stati cancellati fino a ieri sera".

E una volta sull’aereo?

"Guardi, è stato un incubo fino a che non abbiamo capito dai finestrini di essere fuori campo. Ci siamo rilassati quando abbiamo capito cioè di essere fuori dallo spazio aereo".

Cosa vi resta di questa esperienza? Voglio dire, sicuramente è stata una vacanza con molta turbolenza una volta là, ma niente intacca la bellezza di quei luoghi?

"La nostra era una gita di pellegrinaggio con la parrocchia di Don Bosco a Viareggio. Sì, là capisci che la situazione è quella di un equilibrio instabile anche se poi alla fine, quando abbiamo visitato ad esempio il Santo Sepolcro, la sensazione è stata quella di essere molto protetti. E’ stata comunque una bellissima esperienza".

Cristiano Consorti