Uccise una donna, l'assassino si sente male in aula davanti alle immagini

Al processo in Corte d’Assise, Gabriel Falloni non regge alla vista delle immagini della vittima. Disposta una perizia psichiatrica

Gabriel Falloni mentre lascia il tribunale di Aosta

Gabriel Falloni mentre lascia il tribunale di Aosta

Lucca, 3 dicembre 2021 -  I giudici della Corte d’Assise di Aosta hanno disposto una perizia psichiatrica per stabilire se Gabriel Falloni, il 36enne reo confesso dell’omicidio di Elena Raluca Serban, fosse in grado di intendere e di volere quando il 17 aprile scorso uccise barbaramente la 32enne di origine rumena residente a Lucca.

La richiesta dell’avvocato difensore Marco Palmieri è stata accolta in apertura del processo che si celebra ad Aosta. L’incarico sarà affidato formalmente alla psichiatra Mercedes Zambella nella prossima udienza prevista per il 20 dicembre. Dovrà anche stabilire se Falloni è socialmente pericoloso. Il 36enne deve rispondere di omicidio volontario con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di rapinarla. Se dichiarato sano di mente, per lui si profila l’ergastolo.

“Non mi sembrava che ci fossero evidenze oggettive tali da giustificare una perizia psichiatrica – commenta l’avvocato Maurizio Campo che tutela la madre Mariana e la sorella di Raluca, Aleksandra, costituitesi parti civili – tuttavia si può comprendere la prudenza della Corte nel valutare la situazione. E’ stata una prima udienza difficile sotto il profilo emotivo, tanto che ho anche fatto uscire dall’aula la madre e la sorella per risparmiare loro alcuni aspetti più dolorosi della ricostruzione del delitto“.

Persino l’imputato ha accusato un malore in aula, quando la polizia ha mostrato sullo schermo le immagini della povera ragazza strangolata e poi finita con una coltellata al collo nel suo appartamento. Gabriel Falloni non ha infatti retto di fronte a quelle immagini che lo inchiodano alle sue responsabilità ed è stato necessario sospendere il processo per circa un’ora. Quando l’udienza è ripresa, il 36enne ha comunque chiesto di essere riaccompagnato in carcere. Nella prossima udienza sarà ascoltato e dovrà ricostruire nei dettagli cosa accadde quel giorno, quando si presentò all’appuntamento nell’abitazione di Raluca, nel condominio in via dei Partigiani ad Aosta.

Per l’accusa, potrebbe essere stata una semplice battuta a sfondo sessuale pronunciata dalla ragazza a far scattare l’assurdo impulso omicida. Oppure Gabriel andò lì proprio per rapinarla. Di certo lui la afferrò prima al collo cercando di strozzarla e poi la finì con una fatale coltellata alla gola. Lasciò Raluca a terra agonizzante in un lago di sangue e arraffò alcune migliaia di euro e due telefonini. Poi fuggì cercando di far perdere le proprie tracce. Ma la Polizia lo catturò tre giorni dopo. La Corte ha fissato le prossime udienze: la sentenza è attesa per i primi mesi del 2022.