“Notte di attesa al pronto soccorso senza avere una diagnosi Il neurologo arrivato al mattino“

Protesta una nostra lettrice per il trattamento riservato a un conoscente finito d’urgenza di notte al pronto soccorso del San Luca.

"Sabato sera – racconta la signora – questo mio amico sessantenne si è sentito male mentre era a cena al ristorante con la compagna. Quando ha accusato questo improvviso malore, erano circa le 22,30 ed è intervenuta subito un’ambulanza che l’ha trasportato d’urgenza al San Luca. Sono stati momenti di grande angoscia, trasformatisi poi in interminabili ore di angoscia, perché fino alle 5 di mattina la compagna non sapeva neppure se era vivo o infartuato".

"Il paziente – prosegue – è stato infatti tenuto in osservazione al pronto soccorso dell’ospedale San Luca senza che fuori sapessimo cosa accadeva e come stava. Ad un certo punto abbiamo anche temuto il peggio, interpretando il malore come un possibile infarto... Soltanto verso le 5 del mattino è venuta fuori una diagnosi a sorpresa che parlava invece di un probabile attacco epilettico. Nessuno si aspettava una cosa del genere, perché questa persona non aveva mai sofferto di problemi di questo tipo. E comunque tutto è rimasto ancora in sospeso fino alla visita del neurologo, che secondo l’ospedale sarebbe dovuto arrivare alle 8 di domenica mattina...".

"E anche qui – aggiunge la signora – l’attesa del paziente e dei familiari si è prolungata ulteriormente, perchè il neurologo ha visitato il paziente soltanto a mezzogiorno. Ha confermato la diagnosi di eliessia, ma a quel punto il paziente è stato ovviamente trattenuto anche per ulteriori accertamenti al San Luca. Quello che vorremmo evidenziare è che nella gestione di un caso del genere bisognerebbe pensare anche ai familiari che stanno in ansia e al fatto che non si può attendere una notte intera prima di una visita risolutrice".