"Nelle mie opere un mondo senza frontiere"

Parla l’artista russo Vladimir Kartashov, che espone per la prima volta in Europa. "Il conflitto in Ucraina è un’immensa tragedia"

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di Maria Nudi

Chiamiamolo destino, chiamiamola buona sorte o chiamiamolo talento, talento unito alla forza e al coraggio . La storia artistica e umana di Vladimir Kartashov, 25 anni nato in Russia, s’intreccia e scrive la storia artistica della Piccola Atene che per tradizione ospita i vernissage di talentuosi artisti. Per questo giovane pittore russo, che ha inagurato la personale dei suoi grandi dipinti, nella Ex Marmi, che ha studiato arte a Novosibirsk e poi Mosca, la storia è diversa. L’arte si intreccia con la tragica pagina della guerra russo-ucraina e con la profonda amarezza che ha creato nella sua famiglia. È la prima volta che Vladimir Kartashov viene in Europa dove per la prima volta viene allestita una personale. L’artista racconta la sua storia a La Nazione grazie alla mediazione di Annalisa Bugliani, volto di The Project Space e Tg residency, e di Emelian Zakharov, gallerista russo. La sua famiglia da 300 anni si occupa di arte. E’ lui che ha scommesso sul talento del giovane Vladimir e spiega come l’artista è arrivato in Versilia dove grazie a un pemessso di soggiorno resterà fino alla primavera-estate del prossimo anno. "Due anni fa – racconta Zakharov, frequentatore da anni della la Versilia e dove a Pietrasanta ha conosciuto per lavoro Annalisa Bugliani – in Russia sono stato contattato per vedere una mostra di studenti. Solitamente non accetto questi inviti, invece ci sono andato e sono rimasto incantato dall’arte di Vladimir". L’incontro con Emelian Zakharov è l’inizio della vita artistica per il giovane pittore.

Vladimir, cosa rappresenta per lei l’arte a la pittura?

La risposta prima che dalle parole arriva dagli occhi azzurrri di Valdimir: "Volevo diventare pittore pe creare un mondo ’perfetto’, un mondo diverso dalla realtà che mi ha sempre circondato. Un mondo senza frontiere. Con le mie opere voglio e spero di raccontare la speranza. Per me la pittura è al primo posto nella mia vita. È una priorità assoluta a cui dedico tutto me stesso", racconta e a parlare è anche il suo sguardo per certi versi malinconico. Dalla Russia, dove ha abitato dopo la separazione dei genitori con la nonna alla quale a maggio dedicherà una mostra nel complesso di Sant’Agostino, dov’è stato accolto senza alcun pregiudizio.

In quale Paese vorrebbe vivere?

"Non ho una preferenza specifica. Mi piacerebbe che gli uomini vivessero in un mondo unico, con una pace globale. Questa esperienza italiana è molto positiva. A Pietrasanta mi trovo bene e spero che le opere che compongono la mostra trasmettano la energia positiva che è all’origine della mia arte".

Come sta vivendo la tragica esperienza del conflitto?

Gli occhi di Vladimir Kartashov si velano di malinconia. La risposta arriva dopo qualche minuto: "È una domanda difficile che mi provoca grande emozione. È una grandissima tragedia per entrambe le nazioni. Uno sbaglio tragico dal prezzo molto elevato. Una situazione delicata per la mia famiglia, divisa davanti a questo scenario".

Lei ha vissuto con la nonna, che ha influito molto anche sul suo percorso artistico.

Negli occhi di Vladimir, in modo timido, scorrono le lacrime: "Mia nonna è stata importante. Se n’è andata a novembre e questo difficile scenario internazionale mi ha impedito, ero già in Italia, di andare in Russia a salutarla". Questo giovane dalla stazza imponente diventa solo un nipote che ha perso con la nonna anche il suo cuore. E a lei sarà dedicato l’altro appuntamento di Pietrasanta del 2023. Perchè per Vladimir l’arte crea e dona un mondo senza guerre. Quel mondo in cui crede e che rappresenta il suo talento.