REDAZIONE LUCCA

Morto il cicloamatore investito. Loreno Nottolini non ce l’ha fatta

Era stato travolto da un’auto in via Fossanuova a Porcari. L’automobilista indagata per omicidio stradale

Morto il cicloamatore investito. Loreno Nottolini non ce l’ha fatta

Le sue condizioni erano apparse subito molto gravi, a causa dell’impatto tremendo in sella alla sua bici, con l’utilitaria nel terribile incidente verificatosi lunedì pomeriggio in via Fossanuova a Porcari. Nelle successive ore, a causa delle lesioni e dei traumi riportati, Loreno Nottolini, 90 anni di Rughi, purtroppo non ce l’ha fatta. Nonostante i disperati tentativi di salvarlo, è deceduto all’ospedale San Luca.

La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio degli inquirenti, dopo i rilievi eseguiti dagli agenti della Polizia Municipale. Secondo i primi accertamenti l’auto investitrice, una Renault grigia, avrebbe tamponato la bici da corsa che procedeva regolarmente la strada sul margine destro: l’anziano è stato sbalzato sul cofano e poi ha quasi sfondato il vetro anteriore dell’auto. Sul posto sono arrivati subito i soccorsi, la centrale operativa ha inviato un’ambulanza della Misericordia di Altopascio e le condizioni dell’anziano sono subito apparse critiche. Poi il decesso. Il pm Lucia Rugani ha aperto un fascicolo per omicidio stradale: indagata la donna al volante dell’auto, una 50enne residente a Porcari.

C’è un’indagine in corso e al momento non è certo se verrà eseguita anche l’autopsia. La vettura è sotto sequestro. Loreno Nottolini era conosciuto non solo Porcari, ma anche oltre. Il ciclismo era il suo sport, da sempre. Pedalava ancora in zona. Avrebbe atteso con gioia l’arrivo della tappa del Giro d’Italia a Lucca.

Abitava a Rughi ed era conosciuto da tutti proprio per la sua passione per la bici da corsa. Aveva corso in gioventù, con un primato, come ci racconta Ivano Fanini, l’imprenditore capannorese che ha vinto più di tutti nella storia del ciclismo lucchese: "Loreno era davvero appassionato, ha questo record che lo fa ricordare per sempre da noi: vinse la prima corsa in assoluto di una nostra squadra, la prima vittoria della maglia Fanini fu sua. Sono costernato, fatico a crederci, anche perché soltanto una settimana fa era stato qua al salone a trovarmi insieme al figlio. Lo rivedevo sempre volentieri - chiosa Ivano Fanini - e parlavamo dei tempi che furono, dell’era pionieristica e di quella attuale di questo sport. Una tragedia che mi lascia addolorato. Purtroppo i ciclisti, in generale, sono sempre a rischio, l’invito è quello della prudenza, che ovviamente vale per tutti, a maggior ragione per gli anziani".

Massimo Stefanini