
Sarà conferito domani dalla Procura al medico legale Stefano Pierotti, l’incarico di eseguire l’autopsia sul corpo dell’ospite 19enne trovato senza vita nella comunità terapeutica “Il Mirto“ in via del Molino a Capannori. Il sostituto procuratore Paola Rizzo ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo. Vicino al corpo del 19enne che si trovava ospite della struttura residenziale per adulti che necessitano di trattamenti terapeutico riabilitativi, è stata trovata una sciarpa di lana. Per gli inquirenti l’ipotesi più probabile è che si sia trattato di un gesto volontario. La Procura ha disposto il sequestro della cartella clinica del giovane, dei suoi indumenti e anche dello smartphone per escludere che il decesso sia legato a qualche sfida nata sui social come avvenuto nelle scorse settimane in altre regioni italiani. Un’ipotesi questa, già praticamente scartata, dagli investigatori.
Nei giorni scorsi i militari e il magistrato hanno ascoltato gli operatori della struttura e tentato di ricostruire le ultime ore del 19enne. E’ stato disposto anche l’esame tossicologico sul corpo del ragazzo. Il giovane era entrato nella struttura lo scorso settembre per seguire un percorso riabilitativo in seguito a disturbi di natura psichiatrica. La residenza ’Il Mirto’ al suo interno ospita nove persone curate da 3 operatori per turno, è gestita dalla cooperativa sociale La Mano Amica e, promuove percorsi riabilitativi complessi con la presenza di medici e personale sanitario. Gli ospiti sono residenti al suo interno, ma come sancito dai protocolli, non sarebbe prevista per loro una sorveglianza attiva 24 ore su 24.
Adesso sarà compito della Procura stabilire se il ragazzo avrebbe dovuto essere custodito in maniera diversa, se esista una responsabilità per il suo decesso e se la terapia che stava seguendo era adeguata Le prime risposte arriveranno con l’esito dell’autopsia.