Mobilitazione per l’Emilia Romagna I volontari si preparano a partire

Misericordia, Croce Verde e Croce Rossa nelle prossime ore invieranno mezzi di supporto e volontari

Mobilitazione per l’Emilia Romagna  I volontari si preparano a partire

Mobilitazione per l’Emilia Romagna I volontari si preparano a partire

Ogni goccia d’acqua dal cielo sale la paura e il pensiero va agli abitanti dell’Emilia Romagna a cui, in queste ore, stanno arrivando gli aiuti anche dalla nostra zona. Tra i primissimi è partita la Misericordia di Borgo a Mozzano, che ha portato la sua ambulanza 4 per 4 nei luoghi più colpiti già a partire dalla prima notte di alluvione. Ma allo “start“ ci sono tutti. La Croce Verde: “Abbiamo un nostro volontario che è anche responsabile della Colonna Mobile per Anpas Toscana – fa sapere Daniele Massimo Borella –. Venerdì partiranno i nostri uomini e mezzi per dare il primo cambio, saranno tre mezzi più 10 persone“. Per la Croce Rossa la chiamata è subito, per oggi stesso. “Siamo pronti – dicono il presidente Cri Fabio Bocca e il vice Giuseppe Lembo –. Domani saremo nelle zone alluvionate, con il nostro bobcat e una decina di volontari. Eravamo già stati preallertati per la partenza con la colonna mobile nazionale e regionale, andranno via una decina di volontari. Ci sarà soprattutto da spalare il fango, ma ci è stata chiesta anche la disponibilità a far scendere in campo la nostra unità di supporto psicologico per le persone che stanno subendo gli effetti di questo cataclisma“. Conto alla rovescia anche per la Misericordia di Lucca, preallertata per domani. “Faremo parte di una colonna di secondo intervento per ripulire soprattutto gli scantinati – fa sapere Luca Papeschi, governatore della Misericordia –. Porteremo la nostra idrovora di medie dimensioni che serve di supporto anche a quelle più grandi già operative in loco. In più avremo i nostri volontari che probabilmente resteranno là alcuni giorni e dormiranno nelle scuole“.

La Misericordia ha l’incarico anche di un sistematico pattugliamento del Serchio, di tutto il Guappero e di un chilometro di Ozzeri. “Guappero e Ozzeri sono in buona salute, per quanto riguarda il Serchio nelle nostre relazioni segnaliamo la presenza di molti alberi in alveo, tra Monte San Quirico e Ponte San Pietro – sottolinea Papeschi –. Un’eventuale piena potrebbe sradicarli e poi creare una pericolosissima “diga““. Aggiungiamo il fatto che non è più è possibile per le ditte dragare il letto del Fiume, che negli ultimi anni si è alzato, e non di poco.

Laura Sartini