"Vogliamo tranquillizzare i cittadini, non c’è nessun allarme, sia nel nostro territorio che a livello generale, per quanto riguarda la malattia di cui tanto si parla proveniente dal Congo". Ci tiene a fare chiarezza Spartaco Mencaroni, direttore dell’ospedale San Luca di Lucca, dopo il piccolo allarme nato a seguito della presunta infezione di un cinquantenne tornato dopo un viaggio di lavoro dal paese africano. La notizia è di domenica, quando è stato comunicato che un lucchese è stato ricoverato nell’ospedale cittadino con alcuni sintomi tipici della malattia, ancora non scientificamente identificata, diffusa nella regione del Panzi.
"Non è un caso sospetto - aggiunge Mencaroni -. Abbiamo seguito il percorso di prassi, lavorando in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero. Tutto questo, sopratutto, per capire se il campione di sangue del paziente può essere rilevante negli sviluppi futuri. Non c’è nessun allarme per i cittadini, il paziente è guarito dopo una settimana, dopo essere seguito secondo le necessità e con i protocolli del caso". L’uomo, tornato il 15 novembre dal Congo, è stato ricoverato dal 22 dello stesso mese fino al 3 dicembre. Ieri i Nas hanno ritirato, sempre secondo protocolli, i campioni di sangue prelevati dal paziente per farli analizzare dall’Istituto Superiore di Sanità.
"In assenza di una ipotesi verificata sull’origine dei casi - riferisce l’Iss - verranno ripetuti i test già effettuati durante il ricovero e, compatibilmente con la quantità di campione ricevuto, ne verranno effettuati altri su possibili cause della malattia. Una volta disponibile l’esito degli esami verrà comunicato al Ministero della Salute e alle autorità internazionali".
Nella giornata di ieri, inoltre si è svolta una riunione tecnica al Ministero della Salute. E’ stato diramato anche un bollettino dall’Organizzazione mondiale per la sanità, che ha fatto chiarezza sulla situazione in Congo e sulla potenziale espansione: "Il rischio di diffusione è alto per le comunità colpite (la regione del Panzi ndr). A livello nazionale il rischio è invece considerato moderato per la natura del focolaio che attualmente è localizzato alla zona colpita; c’è tuttavia il potenziale per una diffusione alle zone limitrofe. A livello regionale europeo e globale il rischio al momento è basso".
Iacopo Nathan