
Don Malanca (foto Alcide)
Lucca, 23 agosto 2015 - La lettera di don Lucio Malanca, parroco del centro storico, è arrivata apparentemente a sorpresa. La prima consegna è avvenuta ieri pomeriggio, alla Messa pre festiva delle ore 17 in San Frediano. Oggi la diffusione sarà estesa a tutte le celebrazioni nelle altre chiese del centro storico. Una lettera dai toni semplici e diretti con cui si annuncia il cambio di orari delle Messe nel centro storico che scatterà da domenica 20 settembre prossimo. «Ormai dobbiamo fare con quello che abbiamo e quello che siamo – scrive don Lucio Malanca –. Sono l’unico prete a servizio della Comunità, come d’altronde avviene in ogni parrocchia anche assai più numerosa della nostra; non posso neppure fisicamente celebrare tutte le Messe che sono in programma ogni domenica, e la mancanza di sacerdoti sta diventando una seria preoccupazione per tutta la nostra Diocesi. Un altro problema è che le messe cittadine sono concentrate (cinque su sette) in una zona assai ristretta del territorio parrocchiale: tra la chiesa di San Leonardo in Borghi, di San Frediano e di San Pietro Somaldi la distanza è di poche centinaia di metri, mentre la zona est della parrocchia è praticamente “scoperta” per quanto riguarda un punto di riferimento parrocchiale».
Il parroco del centro storico prosegue: «Evidentemente si tratta di una situazione complessa e affrontabile in tempi successivi, ma sostanzialmente il tema che ho di fronte è questo: rendere armonioso e gestibile, nella situazione attuale, il programma e quindi l’orario delle Messe cittadine e cercare di rendere più equilibrata dal punto di vista del territorio la collocazione delle celebrazioni eucaristiche domenicali e festive, il tutto ovviamente alla luce di una Comunità che cerca e avverte il senso profondo del celebrare, aspira ad una “celebrazione segno della parrocchia”, nel rispetto di una storia ed una tradizione smisurate».
«Nel cammino di “unità” a cui la nostra Comunità è chiamata si collocano alcuni piccoli passi già fatti in questo periodo e altri che ci apprestiamo a fare. La costituzione del “gruppo liturgico” – evidenzia don Lucio Malanca – che si sta preparando, attraverso una fase di studio e di approfondimento, a rendere le nostre celebrazioni più partecipate e meglio organizzate; l’impegno con il gruppo dei catechisti a rinnovare profondamente il servizio della evangelizzazione (in questa fase per la fascia dei ragazzi e degli adolescenti) con la elaborazione di una modalità diversa di fare catechesi e di proporre il Signore Gesù alle nuove generazioni; l’avviamento dell’Oratorio come luogo di incontro e di animazione non solo per i ragazzi; il servizio della segreteria parrocchiale in fase finale di organizzazione».
«Se questi sono alcuni piccoli passi testimonianza del cammino intrapreso – spiega ancora don Lucio Malanca – è giunto il tempo di farne un altro riguardo alla disponibilità della celebrazione eucaristica domenicale e festiva, fonte e culmine della vita cristiana e momento unificante della Comunità stessa. Il numero delle Messe nella nostra parrocchia, pur tenendo conto della sua unicità e che essa è un punto di riferimento per molte persone anche al di fuori “delle Mura”, è ormai sovradimensionato e anche la loro collocazione come orario non permette una buona organizzazione sia dal punto vista della liturgia come delle relazioni personali necessarie e spesso scaturenti proprio dalla celebrazione vissuta insieme, questo soprattutto al mattino: alle 9, alle 10, alle 11 e alle 12 è un programma ormai troppo stretto per un prete solo, anche se c’è l’aiuto di qualche confratello».
Paolo Mandoli