
Il rap torna protagonista al Summer e lo fa con il suo miglior esponente italiano, Marracash, che si ripresenta, stasera alle 21, sul palco di piazza Napoleone dopo avrelo diviso, nel 2016, con Fabri Fibra, Guè Pequeno e Clementino. Oggi però Marracash (all’anagrafe Fabio Rizzo) arriva forte di una lunga permanenza al primo posto nella classifica assoluta italiana dei dischi venduti, scaricati e ascoltati con “Noi, loro e gli altri“ e della recentissima assegnazione della Targa Tenco 2022 per il miglior disco in assoluto, il più alto riconoscimento della critica italiana.
"È un onore incredibile – commenta l’artista – per me. È assurdo perché un anno fa circa cantavo “meriterei il Premio Tenco per il fottuto talento che tengo”, ma non pensavo sarebbe successo davvero. In questo paese non c’è mai stato questo tipo di riconoscimento, per cui sono davvero molto contento e ringrazio chi mi ha votato. Spero che questo sia un grandissimo segnale non solo per la mia carriera, ma per tutto il genere". Un successo che ha in parte sorpreso lo stesso autore: "“Noi, loro, gli altri” è un disco davvero inusuale per un mercato come quello italiano - prosegue – e il successo che sta avendo è davvero oltre ogni più rosea aspettativa. È un disco non facile, con poche tracce, pezzi senza ritornello con delle strutture strane, è incredibile che stia andando così bene, sono contentissimo".
Il rapporto con il pubblico che lo segue da sempre non è però affatto cambiato: "Il mio rapporto con il pubblico – spiega Fabio – non è cambiato dopo l’uscita di questi due ultimi album, nel senso che da sempre si basa sulle canzoni. Il pubblico mi conosce, do tanto di me stesso, do tanto di Fabio, ma tutto passa sempre attraverso le canzoni. Se uno mi segue e ha seguito il mio percorso, ha ascoltato bene i miei testi, se è un mio fan, sono certo di poter dire che mi conosce. C’è una corrispondenza molto forte tra quello che canto e quello che sono. Il mio rapporto con il pubblico si basa soprattutto su questo".
In questo tour, però, non solo il concerto, ma uno show complesso: "L’idea alla base di questo spettacolo – conclude Marracash – è la stessa: cercare di elevare questo genere anche dal punto di vista della performance. Spesso le performance hip hop sono un po’ disgraziate. È stagnante vedere un rapper solo sul palco con l’autotune e le steccate. Il tour è un’altra cosa. C’è una band, c’è un tentativo di elevare questa cosa e di farla andare avanti. Sono molto contento. Ho fatto tre settimane di prove super intense e secondo me è una cosa mai vista. Ci saranno anche dei gran visual che completeranno il tutto e un grande palco: cosa inedita per un artista hip hop italiano".
Paolo Ceragioli