
Brindisi per la nuova sede (foto Alcide)
Lucca, 30 dicembre 2016 - «Oggi non si lavora. E’ un brindisi tra amici». L’atmosfera è esattamente quella, nella nuova sede della Casa editrice Maria Pacini Fazzi, inaugurata ieri nel modo più caloroso e conviviale, in via S.Andrea 12, abbracciata dalla suggestiva piazzetta storica sembra un angolo di morbido paradiso, incastonata come un gioiello in un quartiere di artisti e artigiani, a un passo dalla Torre Guinigi. I quadri alle pareti sono di Antonio Possenti o del marito, Pier Luigi. «Il mio preferito - dice indicandocelo, la signora Maria Pacini Fazzi, che per mille buoni motivi è stata definita la regina dell’editoria lucchese - è quello dove il bambino, seduto ai piedi dell’albero, dimentica per un attimo l’areo di carta con cui stava giocando e viene rapito da un bel sogno (o realtà?), ovvero la città di Lucca che affiora sulla chioma di quell’albero. E’ bello, vero, spensierato. E carico dei significati che la nostra città può trasmettere».
Vicino a lei la figlia Francesca, cotitolare della casa editrice. «Questa nuova sede, più fruibile dai clienti, ci è piaciuta subito – ha sottolineato Francesca – perchè in connessione diretta con la città, a stretto contatto con i negozi degli artisti e degli artigiani. Ci troviamo bene, e i turisti, in particolare, ci gratificano. Il turismo è una poderosa forza motrice per la nostra città, ci auguriamo che tutti i soggetti coinvolti sappiano valorizzarla». Impossibile contare le pubblicazioni di storia, arte, cucina, personaggi. Impossibile anche farsi un’idea dei premi, solo alcuni in vista sulle pareti. «Non saprei francamente dire quanti ne abbiamo ricevuti – dice Maria Pacini Fazzi – confesso che alcuni li ho anche persi. Sono soddisfazioni, ma è sempre importante che ognuno sappia per conto suo cosa e quanto merita». A vedere lo spirito e la grande energia di “casa Fazzi” non sembra proprio che possano essere passati tanti anni, da quel lontano 1966 quando la prima cellula embrioniale dell’attività vide la luce. Tutto sa di nuovo, ma anche di tradizione, dalle copertine dei libri all’atmosfera stessa della nuova sede. Non lo ha mai negato Francesca: «Ho ereditato il mestiere che avrei scelto di fare». E questo fa la differenza.
I progetti sono tanti. Quelli a più breve scadenza: la seconda trilogia delle «Italiane», il cofanetto tricolore che questa volta si concentrerà sulla via della scrittrice pistoiese Gianna Manzini, ad opera della direttrice della collana Nadia Verdile, di un portento nel mondo sportivo come Sara Simeoni che passerà dalla penna di Sarina Biraghi, ex vicedirettrice del Tempo, e alla donna che ha impresso una svolta importante: LinaMerlin a cura di Laura Cesarano. Presto anche un libro sulle antiche sete lucchesi, con la documentazione delle collezioni nei musei di tutta Europa. E ORA, il volume «Betlemme - La stella della Terra Santa nell’ombra del Medioriente», ideato e realizzato da Alfredo De Girolamo insieme a Enrico Catassi, con la prefazione dello storico Franco Cardini, in edicola in questi giorni in allegato ai giornali del gruppo Quotidiano Nazionale, La Nazione, il Giorno e il Resto del Carlino. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel primo libro stampato, «Un viandante» di Italo Pizzi, illustrato da Antonio Possenti, allora giovane emergente. «Ne conservo ancora una copia - dice la signora Maria Pacini Fazzi-. Un pezzo di cuore».