REDAZIONE LUCCA

Niente maratona, "siete a rischio". Malta vietata per i podisti nostrani

Il caso di un gruppo di corridori respinti

Alberto Chiavacci

Lucca, 1 marzo 2020 - Pronti, partenza... a casa. In tempi di coronavirus anche lo sport paga dazio. Lo spiega Alberto Chiavacci, di Altopascio, che con la sua agenzia Travelmarathon Italia ha girato il mondo, ma forse questa la doveva ancora vedere.

E’ successo che Chiavacci aveva organizzato un bel viaggio a Malta per la maratona in programma per oggi: la sua agenzia, che ha sede a Firenze, è specializzato proprio in questo tipo di trasferte, portare i podisti in giro per il mondo. Solo questa volta la comitiva, composta da un’ottantina di atleti di tutta Italia, si è assottigliata prima di partire e circa in quindici hanno rinunciato e sono rimasti a casa. Il motivo è semplice: il caos legato alla psicosi da coronavirus. Ognuno fa un po’ come gli pare, per cui a Malta era concesso l’ingresso degli italiani ma guai a ritirare il pettorale per la corsa se si proviene da una zona a rischio. E come si fa a controllare? "Per ritirare il pettorale – spiega Chiavacci – era necessario presentare la carta d’imbarco. E la partenza veniva rifiutata a chi era partito da una serie di aeroporti elencati su un cartello affisso in bella evidenza. Oltre a Cina, Singapore e simili c’erano anche gli aeroporti di Milano, Torino, Bologna, Bergamo, Venezia, Treviso e altri ancora. Così magari chi è stato respinto non correrà, ma ciondolerà nell’area partenza/arrivi dell’aeroporto...".

Lo stesso Chiavacci aveva deciso di partire prima per Malta proprio per capire la situazione. "Sì, perché il comunicato della Farnesina era un po’ fumoso, si leggeva che era sconsigliato partire ma non c’erano molti dettagli". E in parecchi, quindi, sono rimasti a casa. "Buttando via – chiosa Chiavacci – tutto il lavoro di preparazione alla corsa. Un vero peccato". Luca Boldrini