Mallegni, sfuma l’elezione al Senato "Ma Forza Italia cresce in Toscana"

Il coordinatore regionale non riesce a passare. Delusione nella Lega: "Stare al governo Draghi ha pesato"

Migration

E’ uno degli esclusi a sorpresa e non per non aver saputo cogliere il risultato sul piano personale, quanto, piuttosto, per essere finito penalizzato nella roulette del proporzionale, dove a livello toscano Forza Italia non è riuscita a centrare nemmeno un parlamentare al Senato.

Per Massimo Mallegni, che già aveva pagato il dazio di non potersi presentare nell’uninominale per un cambio all’ultimo secondo voluto dal partito e che lo ha messo in condizione di non ripresentarsi nel suo collegio. Un boccone non certo facile da digerire.

"Il nostro risultato è stato ottimo – spiega Mallegni – siamo in crescita in tutta la regione e in particolare in provincia di Lucca, ma non è bastato per ottenere un voto in più della Lega, come invece è successo nel Lazio, dove abbiamo avuto eletti nel proporzionale al Senato. Non va però dimenticato che abbiamo tre eletti, tra cui Deborah Bergamini, alla Camera. A livello personale c’è il rammarico di non essermi potuto misurare nel collegio uninominale. Continuerò – agigunge Mallegni – a fare il coordinatore regionale".

"Quanto alle valutazioni nazionali – prosegue poi il coordinatore di Forza Italia – mi pare di poter dire che ha vinto Fratelli d’Italia e che noi abbiamo fatto bene. Il centrodestra ha la maggioranza sia alla Camera che al Senato e non ci resta altro che governare bene nell’interesse degli italiani: non possiamo sbagliare".

Tra gli insoddisfatti, ovviamente la Lega, ormai lontanissima dalle percentuali astronomiche raccolte anche a Lucca solo pochi anni fa. Il Carroccio si deve accontentare di numeri a una cifra (6,21 per cento) davvero modesti rispetto al recente passato, anche se si può consolare con l’elezione alla Camera di Elisa Montemagni che ha stravinto nel suo collegio di Massa e della Versilia.

"Contenti non si può essere – commenta il coordinatore provinciale Riccardo Cavirani – il dato di Lucca fa il paio con quello nazionale e va preso atto del risultato. Stare al governo con Draghi ha pesato, ma è servito anche a fare in modo che la Lega facesse da baluardo contro le proposte di Pd e 5 Stelle".

"Evidentemente – prosegue il coordinatore – è un aspetto che gli italiani non hanno capito o non gli hanno dato importanza. La Lega ha per lungo tempo raccolto consensi verso l’elettorato non moderato e che ora si sono travasati in Fratelli d’Italia. Resta la soddisfazione per l’elezione di Elisa Montemagni, dove peraltro contavamo di farcela, ma non può bastare a compensare il risultato nazionale. A livello locale c’è ora tanto da fare: mi auguro si apra la stagione dei congressi per alimentare il dialogo interno".

Fabrizio Vincenti