Luminara, che emozione Ritorno ricco di suggestioni

Tanta gente alla Processione che è tornata alla normalità dopo due anni. Qualche disappunto per i lumini a led. Gran finale con i fuochi d’artificio

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Tanta gente in centro per assistere al la tradizionale Luminara di Santa Croce che ieri sera ha attirato non solo i lucchesi, ma anche numerosi turisti italiani e stranieri. Un ritorno alla “normalità“ atteso con qualche trepidazione dopo due edizioni condizionate pesantemente dalla pandemia che avevano stravolto cerimonia e partecipazione popolare.

E’ stata la prima Processione per il neo sindaco Mario Pardini e la sua giunta, salutati da applausi, che hanno sfilato insieme a tutti consiglieri comunali, seguiti dalle altre delegazioni degli Enti locali. Il lunghissimo corteo, molto partecipato, è stato aperto come di consueto dall’effigie del Volto Santo, dalla grande Croce fiorita, dalla Croce astile della Cattedrale davanti alla parte religiosa, poi alla parte civile e al corteggio storico. Il via alle 20 dalla chiesa di San Frediano con la preghiera e il messaggio dell’arcivescovo Paolo Giulietti (poi accolto da applausi lungo il percorso) che ha invitato la comunità a vivere con gioia l’evento.

E la suggestione di questa ultrasecolare tradizione, che prosegue da ben 1240 anni, si è ripetuta anche ieri sera tra le strade e le piazze impreziosite dalle luci che spiccavano nel buio e dalle voci dei canti religiosi. Qualche disappunto, prevedibile, per l’utilizzo generale di lumini a led sulle facciate dei palazzi. A molti non piacciono e preferirebbero un ritorno alla classica cera, come del resto già promesso dal sindaco Pardini per la prossima edizione. Altra nota stonata: durante la Processione e c’è chi ha servito la pizza facendo zig zag attraverso il corteo.

Le emozioni e le suggestioni però sono state superiori a tutto. Tra queste il minuto di silenzio osservato da vescovo e autorità in via Veneto, nel punto dove morirono gli operai Eugenio Viviani e Antonio Pellegrini. E anche la presenza in corteo della bandiera dell’Ucraina, simbolo della comunità che vive in Lucchesia. Applausi anche al passaggio delle rappresentanze dei Lucchesi nel Mondo: spettacolare quella coloratissima di Bangkock. Poi la cerimonia in cattedrale, con l’omaggio al Volto Santo e il Mottettone. Infine, dopo le 23, spazio ai fuochi d’artificio sparati dalla riva del fiume ad incorniciare la festa.

Dopo alcune decine di anni, questa è stata purtroppo anche la prima Luminara senza il nostro caro collega Oriano de Ranieri, che sapeva raccontare sul giornale, da par suo, questa grande festa religiosa e popolare. Quei lumini lungo il percorso della Processione, in fondo, hanno brillato nella notte anche per lui, scomparso nel giugno scorso.