
Lionello Briganti, ristoratore e proprietario dei cani
Pisa, 1 aprile 2018 - Abbaiavano? Come è normale per un pastore tedesco che ha nel Dna la guardia dello spazio e della casa che lo ospita. Spesso i latrati erano diretti verso cinghiali, roditori o altri cani. Lionello Briganti – titolare del ristorante omonimo che gestisce dal 1960 con il fratello Lido a Firenze e a cui hanno ucciso con polpette avvelenate otto cani a Villa Campanile nel Comune di Castelfranco di Sotto – è molto conosciuto anche in Lucchesia.
Altri componenti della famiglia hanno avuto locali in quel di Altopascio. Otto pastori tedeschi ammazzati con il veleno. «Peggio di una fucilata, un modo più subdolo, perché in quel caso non avrebbero sofferto, invece con le polpette avvelenate con chissà quale sostanza, le povere bestie hanno sofferto e parecchio – commenta con amarezza l’imprenditore – e adesso voglio andare fino in fondo. Offro una bella mancia, definiamola così, a chi mi farà avere informazioni sicure e che possano garantirmi la possibilità di trovare colui o coloro che si sono resi responsabili di una simile atrocità. Vengo una volta alla settimana, perché impegnato con il ristorante ma ho alcune persone di fiducia che curano la manutenzione esterna e gli animali.
L’altro giorno stavano benissimo, mi hanno fatto le feste come sempre, riconoscendo la macchina, si sono messi con le zampe sul cofano, come fanno quando è trascorso diverso tempo che non mi vedono. Forse se ne salverà uno. Erano in dieci. Volevo regalarne alcuni, ma i miei amici non potevano tenerli. Siccome non li volevo vendere, ho tenuto tutta la cucciolata. Non ho nemici, almeno che io sappia, non ho ricevuto minacce di nessun genere».
«Ma se anche ci fosse un tizio che ce l’ha con me, come si fa a prendersela con gli animali che non c’entrano niente? – conclude – Sarà una Pasqua davvero molto triste, non avrò pace sino a quando questo delinquente o delinquenti, non so quanti siano stati, non saranno assicurati alla giustizia». Tempo fa persino il sindaco di Castelfranco, Gabriele Toti, aveva postato su facebook l’appello ai possessori degli amici a quattro zampe, a stare attenti ai bocconi trappola.