L’indagine di “Demopolis“. Due quartieri allo specchio cosa chiedono i cittadini

Sia Ponte a Moriano che San Concordio vogliono più telecamere di sicurezza. Apprezzati i progetti allo studio, livello apprezzato di qualità della vita.

L’indagine Demopolis, secondo un percorso partecipativo curato dal Comune, fotografa e restituisce, a conclusione di un percorso di ascolto della cittadinanza, la voce delle due comunità, anche con richieste e aspettative che a volte vanno ben oltre i progetti ipotizzati. Gli esiti del processo di ascolto sugli interventi ipotizzati dal Comune per Ponte a Moriano e San Concordio sono stati presentati dal direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento e dalla ricercatrice Maria Sabrina Titone in due incontri aperti alla cittadinanza, che hanno visto la partecipazione dell’assessore regionale alle infrastrutture, trasporti e urbanistica Stefano Baccelli e degli assessori ai lavori pubblici e sociale dell’amministrazione lucchese Nicola Buchignani e Giovanni Minniti.

A Ponte a Moriano, la soddisfazione per la qualità della vita presenta due livelli di valutazione: 7 residenti su 10 si dichiarano soddisfatti del vivere a Lucca, ma il dato sul quartiere si contrae al 56%: “ci vorrebbe più Lucca anche a Ponte a Moriano”, nelle dimensioni della vita ludica, delle opportunità, delle presenze istituzionali, è il commento dei cittadini. Nelle evidenze dell’indagine dell’Istituto Demopolis, gli interventi di rigenerazione urbana ipotizzati dall’amministrazione comunale per gli spazi pubblici intorno al Teatro Nieri, dalla Piazza Cesare Battisti all’area adiacente al parcheggio Mennucci, piacciono alla maggioranza assoluta dei residenti a Ponte a Moriano. Tra le richieste quella di più marciapiedi, eventi in estate, più collegamenti con le zone periferiche e videosorveglianza.

Per San Concordio il “convitato di pietra“ è la piazza coperta. L’opera rappresenta la premessa emotiva e cognitiva di ogni confronto con i cittadini sull’area, che – nella fase iniziale del percorso di ascolto – hanno rivelato marcati pregiudizi anche sulle iniziative alternative e future per l’area ex Italgas.

Tra le richieste l’ex Gasometro da convertire a polo di attrazione (caffetteria, sale di lettura), un ufficio comunale decentrato, il “Chiesone“ come simbolo del quartiere. San Concordio reclama un futuro più pulito, con interventi su traffico e mobilità per la riduzione dell’inquinamento dell’aria (88%), incremento delle aree verdi e zone di ombra (81%), maggiore attenzione al decoro urbano, anche più cestini della spazzatura (72%).