REDAZIONE LUCCA

L’ex cinema Nazionale alla Fondazione Crl

Acquistato per 2,9 milioni di euro il grande immobile di via Vittorio Emanuele che comprende anche l’ex Dopolavoro della Manifattura

L’ex cinema Nazionale alla Fondazione Crl

Le ultime proiezioni di pellicole cinematografiche nell’ormai lontanissimo 2009, poi un lungo periodo di totale immobilità, nonostante le numerose voci e nonostante i locali, che fanno parte di un unico immobile dell’ex Dopolavoro dei Monopoli di Stato, fossero passati prima da Fintecna alla Quadrifoglio Genova Spa, una società mista pubblico-privata poi messa in liquidazione nel corso degli anni.

Ora, per l’ex cinema Nazionale e per tutto il complesso immobiliare che si affaccia in via Vittorio Emanuele, si apre un nuovo capitolo. La Fondazione CRL ha infatti perfezionato l’acquisto dell’immobile per dar vita ad un nuovo ambiente multifunzionale di arte, cultura e divulgazione. Questo ‘contenitore’ potrà inoltre rappresentare una nuova opportunità per iniziative e attività delle grandi realtà del panorama culturale lucchese che, in molti casi, hanno sofferto proprio della mancanza di un ambiente di questo tipo. Anche qui mostre, happening, incontri: uno spazio che di fatto, da rudere privato in completo disuso, diventa luogo di confronto, aggregazione, inclusione e divulgazione. A dieci anni dal restauro del San Francesco altri “spazi che tornano alla città”.

Infine nel palazzo troverà finalmente una degna collocazione la parte più pregevole del proprio patrimonio artistico della Fondazione che conta ormai oltre 150 opere tra pitture, sculture, carteggi ed altro ancora. Un viaggio nella produzione lucchese dal Medioevo alla contemporaneità che unisce all’unicità dei suoi capolavori un’invidiabile omogeneità e coerenza collezionistica. Tutto questo sarà finalmente fruibile e musealizzato per divenire ancor di più patrimonio condiviso e bene comune.

Tante prospettive per ambienti che, in un certo senso, ‘tornano’ alla pubblica fruizione. Si tratta infatti di un luogo iconico della città, con il dopolavoro della grande manifattura, poi ambiente di cultura e intrattenimento negli anni dello storico Cinema Nazionale. La Fondazione lo acquista per una spesa complessiva di 2,9 milioni di euro oltre oneri fiscali, entrando in possesso di un immobile sottoposto a vincolo dell’estensione totale di oltre 2.500 metri quadrati, con annessi 19 posti auto e una piccola area verde, su cui si realizzeranno interventi di restauro e adeguamento funzionale.

“Questa operazione – commenta il presidente Marcello Bertocchini – arriva al termine di un percorso di studio accurato, intrapreso al fine di individuare soluzioni che portino concreti benefici alla comunità. Oggi parte di fatto un nuovo progetto che racconta anche un’idea di città e di territorio: cultura e sapere, certo, ma anche divulgazione e inclusione, e soprattutto una moltiplicazione delle opportunità. Nella nostra mente è viva l’immagine di un ambiente dinamico, aperto all’esterno ma sempre in grado di creare in maniera autonoma proposte culturali di primo piano: occasioni di ulteriore bellezza per i cittadini e motivo di attrazione per turisti e visitatori. Le premesse ci sono tutte. Adesso si parte!”.

La soddisfazione del sindaco Mario Pardini: “Siamo contenti di questo progetto d’acquisizione, perché rappresenta una nuova opportunità per rivitalizzare una zona strategica della città, dove sorgerà anche il Museo del Fumetto. Piazzale Verdi e via Vittorio Emanuele si avviano dunque a divenire un fulcro nella nostra visione per Lucca, un polo aggregativo per formazione, arte e più in generale per lo sviluppo di politiche culturali all’insegna di qualità e varietà”.

Anche il presidente della Fondazione Ragghianti, Alberto Fontana, ha voluto condividere il proprio apprezzamento: “Una bellissima notizia per la città e per il territorio che vedono nascere una nuova realtà nel cuore del centro storico. La Fondazione Ragghianti, in questo contesto, metterà a disposizione tutte le proprie conoscenze e competenze per il raggiungimento di un obiettivo che coincide con l’interesse comune e per la crescita culturale del territorio”.

Fabrizio Vincenti