
Nel percorso oncologico la bellezza non deve essere un tabù. Francesca Piantedosi, 46 anni, estetista esperta in dermopigmentazione paramedicale e make up semi permanente, dal tunnel della malattia ci è passata. E ha così deciso di mettere la sua professionalità a servizio delle donne oncologiche o che hanno subito gravi incidenti: ogni mercoledì è alla clinica Face Surgery a Parma a collaborare con l’equipe del professor Mirco Raffaelli e la dottoressa Alice Magri per sollevare le pazienti dalla pena di un’estetica in sofferenza. Ricostruisce, tatuandole, sopracciglia cadute per le troppe sedute di chemio, areole mammarie dopo la mastectomia e riesce perfino a rinfoltire la chioma in caso di alopecia. Originaria di Pordenone, l’"estetista medicale" dal 2000 vive in Versilia e ha un centro a Forte dei Marmi a cui da sempre alterna gli impegni come truccatrice negli studi Mediaset.
"Nel 2018 ero in vacanza alle Maldive – racconta – e al ritorno ho accusato uno strano malessere. L’esito delle analisi mi ha messo al muro: carcinoma. Sono stata sottoposta a mastectomia bilaterale a Pisa dall’equipe dei medici Manuela Roncella e Livio Colizzi, poi ho fatto 18 chemio e ho perso capelli e sopracciglia. Non mi sono mai scoraggiata e mi ha dato tanta forza mia figlia Sophia con cui ho fatto un viaggio in Florida. Ho continuato a lavorare, mi sono rifiutata di mettere la parrucca e mi sono buttata a capofitto nello sport. Nel 2019 sono andata a correre la maratona sulla via Francigena sfoggiando la testa calva e su 1700 iscritti sono arrivata tra i primi 900. Il 25 gennaio 2020 la guarigione con l’ultima seduta di chemioterapia, lì ho assunto sempre più consapevolezza dei due grandi punti di fragilità di una donna oncologica: i capelli e il seno. Avevo già fatto volontariato – aggiunge Piantedosi – all’ospedale Bellaria di Bologna nel reparto di senologia e ho pensato di mettere le mie capacità professionali a servizio del medicale e di chi stava vivendo ciò che era accaduto a me. Il chirurgo ricostruisce un seno e restituisce un volume, ma per una donna resta una parte demolita se è priva dell’areola. Io riesco a tatuare la completezza della femminilità. Così come è importante, anche in via preventiva, creare sopracciglia ancor prima di arrivare a vederle cadere. Indossare una parrucca non risolve il problema della bellezza, che è fondamentale anche nel percorso del dolore. Tutte le donne che ho sottoposto a dermopigmentazione, molte giovanissime, guardandosi allo specchio, reagiscono alla stessa maniera. Piangono di gioia".
Francesca Navari