
Sempre più attuale la contaminazione delle acque dovuta al batterio della legionella come al centro diurno della Pia Casa
Non smette di far parlare di sé la legionella, intercettata anche al centro diurno della Rsa Pia Casa in via Santa Chiara a Lucca, chiuso da settimane. Ma il problema non riguarda solo il territorio provinciale: i casi sono in aumento anche a livello nazionale, con una crescita che nel 2022 ha fatto registrare un +14% rispetto all’anno precedente. Coinvolti non sono solo residenze sanitarie per anziani, ospedali o asili comunali ma anche aziende di produzione e condomini.
Per questo “Initial“, azienda specializzata in servizi e soluzioni per l’igiene e il benessere fuori casa, ha condotto una ricerca - commissionata a mUp research 2 - sul grado di consapevolezza che i manager e le imprese hanno sulla legionella, sulle conseguenze che implica e sui decreti legge dedicati. È con l’entrata in vigore del dlgs 18/2023 che si è avuto infatti un cambiamento significativo nella gestione del rischio: la normativa ha riconosciuto per la prima volta il batterio come parametro prioritario nei piani di sicurezza delle acque. Il decreto impone dunque controlli stringenti e l’introduzione di un limite potabile specifico per la sua concentrazione nelle reti di distribuzione interne agli edifici, implicando per le aziende nuovi standard di monitoraggio e prevenzione.
Secondo l’indagine condotta da Initial, però, solo il 36% dei manager italiani è a conoscenza di questi obblighi. Il 40% del campione crede che il decreto non si applichi alla propria azienda, solo il 34% ritiene che le procedure si applichino alla propria realtà lavorativa, mentre il 26% non ne è sicuro. Per quanto riguarda la conoscenza del batterio, invece, il 36% degli intervistati dichiara di conoscere solo il nome e l’11% ne ignora addirittura l’esistenza, mentre il 53% possiede una conoscenza qualificata, è consapevole dei rischi per la salute e della trasmissione per via aerea. Da ricordare, infatti, che la legionella è un batterio che prolifera in ambienti acquatici a temperature tra i 20 e i 45 gradi e che si può trasmettere all’uomo tramite inalazione di minuscole goccioline di acqua contaminata, disperse nell’aria sotto forma di aerosol e presenti in impianti di acqua calda, docce, lavandini, sistemi di condizionamento, torri di raffreddamento e impianti industriali.
Da qui l’esigenza crescente per aziende, ospedali, hotel, impianti industriali e pubbliche amministrazioni, di prevenire i rischi sanitari ed evitare impatti economici e reputazionali con servizi come LFree della Initial.
Jessica Quilici