Un altro sonetto di Alessandro Meschi
LE BANDIERINE
Era davero ‘na gran bella donna,
‘un popo’ attempatella ma avvenente;
era da tempo diventata nonna,
ma aveva ‘l viso fresco e rilucente.
Ni vidi saluta’ le nipotine
coll’agita di tutte e due le braccia.
E fu lì che notai le bandierine,
ossia lo sventola’ della pellaccia,
che sbattolava moscia e senza vento,
come se fosse ‘l gogio del tacchino
che lo fa dimenà per lo spavento.
Mi rattristò vede’ vel su faccino
e pogo sotto lo sbrenciolamento
che andava a tempo col su’ salutino.
Ma l’età porta sempre ‘l su’ lamento.