L’abbraccio al professor Placido Applausi, emozioni e ricordi Serata evento nel segno di Vincenzo

Successo al Giglio per l’omaggio tra poesia, racconto e vita. Tutto parte da “Zvanì. Il fanciullino di casa Pascoli“ romanzo-saggio del compianto docente lucchese. Sul palco i fratelli Michele, con la figlia Violante, e Gerardo.

L’abbraccio al professor Placido  Applausi, emozioni e ricordi  Serata evento nel segno di Vincenzo

L’abbraccio al professor Placido Applausi, emozioni e ricordi Serata evento nel segno di Vincenzo

L’abbraccio della città è stato forte, emozionato, pieno quanto lo era mercoledì il Teatro del Giglio per la serata evento che il Comune di Lucca e il Teatro stesso hanno dedicato alla memoria di Vincenzo Placido. Poesia, racconto, vita. Sul palco del Giglio l’attore Michele Placido, fratello di Vincenzo, e la figlia di Michele – Violante – ; poi l’altro fratello di Vincenzo, Gerardo. Nel cast anche la piccola nipote Margherita, al suo debutto. Insieme alle voci narranti di Armando Granato e Federica Vincenti oltre a Gabriele Levrini e Ugo Menconi (chitarra e fisarmonica) e al piccolo Pietro Bianchi, hanno riannodato tutti i fili con delicatezza, introspezione, intenzione di capire e di trasmettere.

Tutto parte da Zvanì, da quel fanciullino che dà il titolo al romanzo saggio di Vincenzo Placido (Tralerighe Libri) che sta in un angolo dell’anima di Pascoli (e di tutti noi) a cui spesso Pascoli si rivolgeva in quanto rivelatore di verità assolute catturate con il solo tramite dell’istinto. Nella voce – e nei silenzi – di Michele Placido tutta l’intensità del ricordo, della nostalgia che si fa poesia con gli scritti di Pascoli e con un’applauditissima “cavallina storna”. In prima fila tante autorità, tra cui l’onorevole Susanna Ceccardi.

"Felice di essere qua - ha dichiarato il Governatore Giani - . Ho conosciuto Vincenzo nel 1979 con la gioia di condividere la stagione bella e alta del partito socialista. L’ho sempre stimato anche per la sua coerenza e per il grande spirito di libertà". Applauditissima Violante Placido che ha donato al pubblico la sua magica interpretazione del mistero racchiuso nella poesia di Pascoli “Il sogno della vergine” e ha poi cantato “Amore che vieni amore che vai” di De André, il cantante preferito di Vincenzo Placido. Il fratello Michele, nel ricordarlo e nel tratteggiare la figura di Pascoli e i punti di contatto tra i due (entrambi insegnanti, provenienti da famiglie numerose, il babbo morto da giovani e con la poesia e Barga nel cuore), è uscito più volte dal copione regalando momenti di intensa e partecipata commozione.

"Bellocchio avrebbe voluto fare un film su Pascoli con me protagonista - ha svelato - . Oggi grazie anche al grande poeta siamo qui a celebrare mio fratello perché orgogliosi della vita che ha trascorso qui a Lucca". L’applauso a cascata del pubblico ha detto il resto. "Da ieri mi pare di risentire quella voce dello zio, inconfondibile, a tratti anche un po’ burbera - ha detto Violante Placido - che sapeva trasmettere l’amore per Lucca, la politica, ma anche per le cose più semplici".

Laura Sartini