"La poesia nutre soprattutto il mio essere attore e uomo"

L’attore e scrittore Giuseppe Cederna torna a Lucca ed apre la quinta edizione di "Canone in verso" a cura della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

di Maurizio Guccione

Torna a Lucca l’attore e scrittore Giuseppe Cederna che apre la 5ª edizione di “Canone in verso”, a cura della Fondazione Crl. Cederna è noto al pubblico per le sue interpretazioni cinematografiche. A Lucca aveva già portato il suo “Marcovaldo” che gli ha riservato un grande successo.

Lei propone uno spettacolo all’insegna della poesia, anima nobile nell’ambito letterario: perché questa scelta?

"La poesia è una cosa che si può misurare, per me è una necessità e la racconterò con un preciso montaggio, come se ci preparassimo ad un viaggio. In questo percorso, e man mano che andremo avanti ci dovremo alleggerire per arrivare a capire che cosa conta di più nella vita: cercare di stare meglio e portare il pubblico a contatto con quello che abbiamo dentro".

Lei invita a una poesia riflessiva, intima: perché la scelta di uno spettacolo che vuole toccare le corde più profonde dell’uomo?

"La poesia nutre. Questi, confesso, sono gli spettacoli che amo di più perché la poesia nutre soprattutto il mio essere attore e uomo; queste poesie le porto in viaggio perché c’è sempre un viaggio poetico; e lo spettacolo, così impostato, è una sorta di patto con il pubblico per vedere, capire, se ci sono cose che ci uniscono: un buon racconto ha un effetto fisiologico su noi stessi".

Quali sono i poeti e le poetesse che ha scelto per questa interpretazione?

"Partirò con Walt Whitman, un poeta che ebbe una fiducia enorme nella terra passando poi a Kavafis con la sua “Itaca”, un mantra dall’effetto liberatorio. Dopo saremo pronti a proseguire il nostro viaggio con Rimbaud, Pia Pera che sarò felice di liberare tra gli Angeli Custodi che ospitano lo spettacolo, e Claudio Damiani, Chandra Livia Candiani, Wislawa Szymborska. Terminerò con una bella pagina di Raymond Carver che nel 1988 medita una riflessione sulle parole; perché, citando, “le parole, quelle giuste, vere, hanno lo stesso potere delle azioni”".

Lei ha un rapporto molto intimo con Lucca, qual è il legame con la città?

"Lucca è stata molto generosa con me, feci il mio primo spettacolo importante al Teatro del Giglio con Umberto Orsini; ho recitato in Lucca Classica, la scorsa stagione ho portato Marcovaldo; soprattutto ho molti amici: Margherita che mi ha insegnato la costanza nella scrittura e Nicola, artista, entrambi vivono sulle colline e mi hanno insegnato che il lavoro dell’arte procede con il ritmo della campagna; a breve conoscerò Alba Donati e con Cataldo ho un rapporto forte. Quando penso a loro, prendo il treno volentieri per tornare a Lucca, città di amici e amica. Ringrazio la Fondazione Cassa di Risparmio, perché è raro incontrare tanta sensibilità per uno spettacolo che parla di poesia".