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La pittura come antidoto: la nuova vita di Silvia

Dopo una malattia e un intervento chirurgico, attraverso i quadri ha ritrovato la serenità. Adesso partecipa a mostre, l’ultima a Messina

L’arte e la pittura, già passioni da ragazza e poi abbandonate, anni dopo si trasformano in terapia come antidoto per combattere la depressione scaturita dall’aver scoperto di essere affetta da una grave patologia. Tutto ciò dopo una tragedia familiare e molte vicissitudini, come se la vita per lei fosse una corsa ad ostacoli. Ma di quelli tosti.

E’ la storia di Silvia Grassi, 51 anni di Altopascio, molto conosciuta insieme alla sua famiglia (il marito Alessandro Collecchi ha gestito per anni il centralissimo bar dello Sport ad Altopascio) che ha vissuto gli ultimi anni con una prospettiva esistenziale diversa. "Volevo la scuola d’arte e invece, su consiglio dei miei genitori, scelsi il liceo a indirizzo linguistico - spiega Silvia - e dopo, vista la voglia di viaggiare che era nata in me, ho cercato di trasformarla in lavoro, partecipando alle selezioni per Costa Crociere, dove mi avevano praticamente presa, ma anche per compagnie aeree come hostess di volo. Mio padre era stato un pilota, a pochi passi dal brevetto, ma dovette desistere su pressione di mia madre alla nascita di mia sorella. Una figura importante, il mio papà Piero, deceduto affogando il 17 gennaio 1993 nella vasca di ristagno del depuratore della nostra lavanderia, in corte Tronci a Spianate, dove sono ritornata a lavorare". Successivamente è stata impiegata in altre famose aziende altopascesi.

Poi una scoperta devastante. "Mi ero recata ad una visita che avrebbe dovuto essere di routine a Pescia e invece mi diagnosticarono un tumore al seno - racconta l’artista - era il 4 aprile 2017. Sono stata fortunata ad incontrare il dottor Gentilini, Primario di Senologia all’ospedale San Raffaele di Milano. Mi sottopose immediatamente a mastectomia, evitando la chemio e le radiazioni. A maggio saranno cinque anni e grazie alla terapia ormonale sono ancora qui che parlo con Lei…".

Poi la folgorazione con i pennelli: "Non vi nego che ero caduta in profonda depressione, partecipai ad un corso di Roberto Pasquinelli per apprendere le tecniche pittoriche, con il disegno già me la cavavo e da lì tutto è partito". Adesso partecipa a mostre, l’ultima pochi giorni fa a Messina e siccome si parlava di natura e di alberi, ha esposto anche il famoso Quercione del capannorese, protagonista con “Pinocchio“.

Un tipo di pittura con soggetti particolari: "Ritraggo ciò che mi dona serenità interiore". Ma c’è anche un bell’evento benefico il prossimo 21 novembre nel salone del parrucchiere altopascese Luca Piattelli e verrà anche il dottor Gentilini: "Ho donato diverse opere perché voglio aiutare diverse donne ad evitare sofferenze inutili. Il dottor Gentilini è fondatore di Eurobreast, l’unica organizzazione che ha come obiettivo coordinare la ricerca internazionale sulla chirurgia sul tumore al seno, per migliorare la qualità della vita delle donne".

Massimo Stefanini