Lascia l’azienda e va in Africa come missionaria. "Ora mi sento molto più ricca"

L’imprenditrice ha lasciato il suo relais per partire con una missione umanitaria. Con lei anche il figlio di 16 anni

Lorenza Semeraro da luglio è in Madagascar con la onlus «I bambini di Manina»

Lorenza Semeraro da luglio è in Madagascar con la onlus «I bambini di Manina»

Camaiore, 4 agosto 2022 - Lorenza Semeraro, 48 anni, rampolla della famiglia di mobilieri bresciani, vola in Africa come missionaria e lascia l’attività di Camaiore: "Mi sento utile e sto bene - dice -. Un’esperienza che arricchisce".

Da tempo gestiva la ‘Sosta in Toscana’: un elegante rustico a Vado, dove organizzava cerimonie ed eventi, ora in vendita. "Ma ho sempre fatto missioni in India – afferma Semeraro – adesso mio figlio ha 16 anni ed ho ricominciato con lui in Africa. Da luglio siamo in Madagascar". Sarà la referente per l’Italia ‘I bambini di Manina’ , onlus fondata da Manina, professoressa napoletana, che aiuta orfani, disabili, detenuti e bimbi. "Si tratta di una missione laica che offre istruzione a oltre 18.000 studenti, dalla materna alle superiori – aggiunge Lorenza – Io poi in Italia sarò la sua referente: voglio controllare che ogni euro donato vada nella direzione giusta. La volontà lasciare tutto a loro, affinché diventino autonomi e non debbano più vivere aspettando la carità. Iniziamo anche con la scuola di agricoltura: qui il terreno è buono…". Insomma la Semeraro ha ritrovato se stessa impegnandosi per gli altri: "Qui la malnutrizione è enorme e l’età media di vita è di 27 anni… muore un bimbo su 3. Ecco perché non possiamo voltarci dall’altra parte. Quanto alla scuola, è incredibile il desiderio dei piccoli di imparare. Mentre le donne sono sarte bravissime: vorrei dare loro una possibilità in Italia di poter vendere, farsi conoscere". Insomma, una scelta di vita che tra poco vedrà il rientro in Italia di Lorenza per far riprendere il liceo al figlio, ma che ha cambiato lo sguardo dell’imprenditrice. Più che mai rivolto verso i più deboli.

Isabella Piaceri