FRANCESCO MEUCCI
Cronaca

La Imt di Casini “Cresceremo in qualità. Alla Scuola servono nuovi spazi in centro“

Il rettore spiega quali sono le priorità del suo mandato alla guida della comunità accademica “Un bando per manifestazione di interesse per edifici polifunzionali all’interno delle Mura“.

Il rettore spiega quali sono le priorità del suo mandato alla guida della comunità accademica “Un bando per manifestazione di interesse per edifici polifunzionali all’interno delle Mura“.

Il rettore spiega quali sono le priorità del suo mandato alla guida della comunità accademica “Un bando per manifestazione di interesse per edifici polifunzionali all’interno delle Mura“.

Partiamo dalla città e dai rapporti con le istituzioni?

“La Scuola Imt è un’eccellenza nel mondo e deve molto della sua reputazione proprio al rapporto con la città di Lucca, che è anche nel suo nome. Quindi nei prossimi tre anni l’obiettivo è, da una parte, consolidare la presenza nazionale e internazionale a livello scientifico grazie al valore dei nostri docenti, ricercatori e allievi; dall’altra, rafforzare i rapporti con le istituzioni cittadine e il territorio, in particolare il Comune e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca“.

Ci faccia alcuni esempi?

“Con Lucca Comics, abbiamo una collaborazione importante da diversi anni, partita come studio scientifico e poi ampliatasi fino a diventare una vera e propria partecipazione all’evento. Con il Comune, abbiamo una partnership di studio e analisi che saremmo felici di potenziare, come anche il sindaco, Mario Pardini, ha ricordato durante l’inaugurazione dell’anno accademico della Scuola. Con i Musei nazionali di Lucca lavoriamo da molti anni. La lista è molto lunga, in termini sia di progetti di ricerca, sia di coinvolgimento pubblico”.

E per quanto riguarda gli spazi fisici?

“La Scuola Imt è già un esempio in Italia per la valorizzazione e la riqualificazione urbana realizzata con il Campus di San Francesco oltre dieci anni fa. In autunno speriamo possa esserci l’apertura di palazzo Boccella, dove troveranno posto nuovi uffici per docenti e postazioni per allievi. In questo modo la piazza San Francesco sarà ancora più viva. È però chiaro che, in un’ottica di consolidamento e mantenimento dell’alta qualità dei servizi, è verosimile pensare a un nuovo ampliamento delle nostre strutture, che dovrà essere analizzato e valutato bene dalla Scuola sia con le autorità cittadine, sia con la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca“.

Sta dicendo che siete in cerca di nuove sedi?

“Abbiamo già previsto che, se vogliamo assicurare gli attuali standard di eccellenza, pur senza crescere in dimensioni, sarebbe opportuno un ampliamento, soprattutto per aule, postazioni per studenti, uffici per docenti, ricercatori, visiting e personale tecnico-amministrativo“.

Come vi state muovendo?

“Entro l’anno, al massimo gennaio 2025, intendiamo pubblicare un bando per una manifestazione di interesse per edifici polifunzionali all’interno delle mura e auspicabilmente nell’area vicina a San Francesco“.

Quindi la ex Manifattura non fa per voi?

“È uno stabile di grandi dimensioni, che necessita di interventi importanti e non è vicino al nostro campus. Se dovessero aprirsi opportunità con altri enti del territorio, ovviamente valuteremo.”

State immaginando una nuova espansione della Scuola Imt?

“Il nostro obiettivo è quello di assicurare eccellenza e sempre maggior accoglienza. Per esempio, poter dotare di uffici adeguati tutti i professori, di postazioni studio all’altezza tutti gli allievi, di foresteria e alloggi i professori stranieri in visita. L’ottica è quella di una crescita sostenibile, innanzitutto in termini di bilancio, guardando soprattutto alla qualità dei servizi“.

Restando nella zona di San Francesco?

“L’orientamento della comunità è questo“.

La Fondazione si è detta disponibile a sostenere questo sforzo?

“Il sostegno dell’ente di San Micheletto è stato decisivo e costante sin dalla nascita della Scuola e lo è tutt’ora, anche attraverso borse di studio e finanziamento per giovani studiosi come anche progetti di ricerca di mutuo interesse. È nostro interesse rafforzare sempre più questa collaborazione“.

E le attuali strutture?

“Abbiamo previsto intanto di migliorare la segnaletica per rendere più visibili i nostri edifici, anche per renderli immediatamente riconoscibili“.

Ci sono altre iniziative che coinvolgono la città di Lucca?

“Detto già degli ottimi rapporti con il Comune, la Fondazione e il Ministero della cultura, abbiamo preso in concessione dalla Provincia la palestra del Pertini per far giocare a pallavolo allieve e allievi. Abbiamo lanciato la terza edizione del master executive sulla leadership ’leggera’ dedicato ai dirigenti scolastici. Vogliamo anche di aumentare le iniziative culturali a beneficio della città.

Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi di operare in una città come Lucca?

“In realtà per l’accademia vi sono solo vantaggi. Se pensiamo ai luoghi di eccellenza nel mondo, come Oxford, Cambridge, Harvard, Yale... hanno tutti caratteristiche più vicine a Lucca, che non è una metropoli. Perché lo studio e la ricerca richiedono anche un’atmosfera di allontanamento dal caos e dalla frenesia tipica delle grandi città. In ogni caso Lucca ha vicino sia il mare, sia un aeroporto internazionale con oltre 4 milioni di passeggeri l’anno“.

Qual è la simbiosi della Scuola IMT con Lucca?

“Lucca è una città d’arte dove il turismo è in forte crescita e in cui una istituzione culturale come la Scuola Imt ha potuto trovare un ambiente ideale per lo studio, la didattica e la ricerca e, al tempo stesso, contribuire alla vita della città grazie ad allieve e allievi, personale e docenti. La nostra comunità, che ormai è intorno alle 500 persone se contiamo i diversi cicli di dottorato, è anche un sostegno alle attività commerciali e un argine ai possibili rischi dovuti alla prevalenza dei turisti sulla vita cittadina“.

Quali sono i rapporti che avete con i vostri ex allievi?

“Innanzitutto, vi è l’associazione degli ex allievi che ci aiuta con le attività di tutoraggio e che supporta la nostra struttura dedicata ad analizzare il ’placement’. I risultati sono straordinari: grazie all’approccio multidisciplinare, ci sono percentuali anche del cento per cento di allieve e allievi che hanno un lavoro stabile in posizioni prestigiose. Il ché vuol dire che tutti riescono a trovare una collocazione, equamente distribuita tra accademia, istituzioni e imprese“.

Lei è anche presidente della Lega Calcio, viene da chiedersi cosa si porta dell’una nell’altra esperienza?

“Sono un giurista che studia le istituzioni e che ha sempre lavorato anche dentro organizzazioni articolate. Questo significa anche capire dall’interno come funzionano. In questo l’ordinamento sportivo è uno degli esempi di maggior complessità, al quale si affianca l’interesse collettivo proprio dello sport. E ricordiamoci che l’Onu ha un’agenzia sola, l’Unesco, competente appunto in materia di cultura, educazione e sport“.