“La fiatella della strega“ Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

In questo articolo viene raccontata la storia di un ragazzo che, al primo giorno di liceo, si ritrova al banchino con una ragazza brutta ma fiera. La ragazza aveva un forte odore di aglio crudo, ma lui non poteva guardarla a causa del suo gomitino che strusciava la strega.

LA FIATELLA DELLA STREGA

Fin alle medie ‘un c’eran classi miste.

Omini e donne stavan separati,

e ‘l primo giorno di liceo fu triste

per me, re de’bbaccelli imbarazzati.

Mi ritrovai al banchino ‘na ragazza,

e brutta da mori’; ma bella fiera.

Ne rimiravo l’imponente stazza

ma c’avea ‘n fiato che tirava ‘n tera.

E meno male che parlava pogo.

Ma ‘l tanfo c’era anche se respirava,

la faccia butterata da ‘no sfogo,

forse per l’aglio crudo che mangiava.

Poverina, ‘un si potea mia mette a’ rogo,

ma vella strega a me mi sconvogliava.

‘Un la poteo guarda’, però ero togo:

perchè ‘l mi’ gomitino la strusciava.