La Festa della Repubblica “Lì è nata la Costituzione che va alimentata sempre“

Le parole del sindaco Pardini alla cerimonia nel cortile del liceo Vallisneri. Il prefetto consegna le onorificenze di Cavaliere a Cosentino e Andracchio.

La Festa della Repubblica “Lì è nata la Costituzione che va alimentata sempre“

La Festa della Repubblica “Lì è nata la Costituzione che va alimentata sempre“

Celebrata ieri la Festa della Repubblica, iniziata con la deposizione di una corona d’alloro al Monumento ai Caduti di Piazza XX Settembre e proseguita nel cortile del Liceo Scientifico “Vallisneri” con la cerimonia militare curata dall’Arma dei Carabinieri, alla presenza del prefetto Giusi Scaduto. Consegnate le onorificenze di Cavaliere al merito della Repubblica italiana a due lucchesi: Emanuele Cosentino e Giuseppe Andracchio. A entrambi le nostre congratulazioni per il prestigioso riconoscimento.

La manifestazione è proseguita nella palestra dove gli studenti hanno dialogato con la prof.ssa Carla Andreozzi - in rappresentanza dell’Istituto Storico della Resistenza. Gli studenti dell’Isi Pertini, dell’Isi di Barga e dell’Istituto comprensivo Lucca centro storico, hanno presentato il trailer del progetto “1 Ciak - 2 Punti di Vista” sul fenomeno del “femminicidio”.

"Settantotto anni fa, il 2 giugno 1946, – è il commento del sindaco Mario pardini – l’Italia fu chiamata a scegliere e scelse la Repubblica. In seguito nacque la nostra Costituzione, come un faro sorto dalle macerie lasciate da un periodo buio. Nel 1955, parlando a degli studenti di Milano, Piero Calamandrei disse molte cose importanti, ma in particolare che “La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile”.

"Trentadue anni fa anche io ero uno studente, mi sono diplomato proprio al Liceo scientifico Vallisneri. Oggi mi sono rivolto ai giovani attraverso quel ricordo. “Una delle offese che si fanno alla costituzione è l’indifferenza alla politica”, sottolineò ancora Calamandrei quel giorno alla platea studentesca... Le parole di Calamadrei vanno ripetute più spesso, perché parlano di buone pratiche che ci uniscono come popolo. Comprendere il senso profondo di quelle parole è la sfida più grande sia per chi amministra, sia per le nuove generazioni, che spero ed auspico si interessino sempre di più alla vita pubblica, con lo stesso spirito civico dimostrato dai nostri padri e nonni, che 78 anni fa con il loro voto ci donarono la democrazia. Viva la Festa della Repubblica!".