Il 6 dicembre del 1440 Cosimo dei Medici detto il Vecchio commissiona alla Archistar del suo tempo, Filippo Brunelleschi, la realizzazione della Cupola della Cattedrale di Firenze, con un unico ”dictat”: doveva essere la cupola più grande e maestosa del mondo.
Un impresa ardua per i tempi e una sfida senza precedenti da tutti i punti di vista.
Filippo è scioccato; i vari tentativi di precedenti architetti erano tutti falliti; non era facile trovare mastri ed operai che lavorassero a ottanta metri di altezza (in quel tempo le impalcature erano misere e le morti sul lavoro frequentissime).
Per prima cosa egli ideò una vite perpetua che agganciata ad un carrello trainato da buoi riusciva a portare in cima alla cupola mattoni e ferramenta; non solo: sapendo quanto tempo un operaio impiegava per salire e scendere da ottanta metri, inventò il primo fast food; panini con la trippa e zuppa di lampredotto portati su da questo carrello in modo che nessuno perdesse tempo in saliscendi.
Rimaneva il problema della tirchieria di Cosimo e qui l’aut aut del Brunelleschi: o Cosimo allargava i cordoni della borsa o la chiesa sarebbe rimasta senza cupola.
Fu allora deciso di dare vita a una società chiamata Opera della Fabbrica del Duomo, una specie di Onlus del giorno d’oggi. Grazie ad altri sponsor tutte le settimane arrivavano in casse chiuse e sigillate viveri, abiti, bevande per gli operai e le altre maestranze impegnate nella realizzazione di quella che oggi il mondo intero conossce come la Cupola del Brunelleschi.
Sul sigillo delle casse c’era l’acronimo Ufo (cioè: ad Usum Fabricae Operis) e cioè ad esclusivo uso e consumo dei lavoratori dell’opera in costruzione. L’acronimo “Ufo“ è poi rimasto perche ‘i lavoratori affamati all’arrivo delle casse stramangiavano appunto ”ad Ufo”.
I cibi prediletti da Cosimo (e dai Fiorentini in genere) erano trippa e lampredotto, perchè costavano poco e soprattutto davano molte energie.
Attualmente questi cibi stanno tornando di moda e siano i benvenuti: sono infatti alimenti poveri in grassi (contrariamente a quanto si pensa) ricchi in proteine e soprattutto in ferro, minerale fondamentale per la salute dei capelli.