REDAZIONE LUCCA

La cassa integrazione continua Dipendenti Pro Gest chiedono aiuto In soccorso corrono i sindacati

"Metà del personale a casa con integrazione salariale molto ridotta rispetto a quello che sarebbe lo stipendio reale"

La cassa integrazione continua Dipendenti Pro Gest chiedono aiuto In soccorso corrono i sindacati

Una sola macchina ondulatrice in funzione, altre 13 settimane di cassa integrazione dopo le prime 13, a cavallo fra 2022 e 2023. i sindacati chiedono il sostegno delle istituzioni per la situazione alla Pro Gest di Altopascio (ex Ondulati Giusti) e già in passato era stato attivato anche un tavolo regionale. "Metà del personale collocato a casa con un’integrazione salariale molto ridotta rispetto a quello che sarebbe lo stipendio reale - scrivono in un comunicato Slc Cgil, Fistel Cisl e RSU aziendali - non sembra esserci cenno di ripresa, per questa impresa il cui andamento negativo rappresenta un’eccezione rispetto a quello degli altri concorrenti del packaging, che pure riducono alcuni turni lavorativi, ma non in maniera così marcata.

I lavoratori sono fortemente preoccupati, anche perché nessuno dell’azienda fornisce spiegazioni o informa di come il Gruppo pensa di uscire da questa fase prolungata di riduzione dell’attività produttiva e delle vendite – si legge nella nota – e non bastano più le notizie annuali sui risultati di bilancio con la rendicontazione delle centinaia di migliaia di euro di fatturato che vengono sventolate e riportate nella rivista societaria.

Anche perché poi vengono fuori altre notizie, come quelle recenti apparse sulla stampa locale di altri territori che parlano addirittura di divergenze su indirizzi strategici e dimissioni ai vertici aziendali.Inoltre, sempre più insistenti - proseguono i sindacati - si fanno le notizie su possibili vendite e di interessamenti da parte di Gruppi industriali.

Gli investimenti vanno poi avanti a singhiozzo con lunghi intervalli di inattività. Quello su cui vediamo l’azienda concentrata è sul non dare risposta alle nostre richieste, anche quelle banali: anche su temi banali come la gestione delle comunicazioni tra personale e ufficio risorse umane, visto che è stato deciso di rimuovere la posizione lavorativa dell’impiegato che ricopriva quel ruolo o sull’acquisto degli indumenti da lavoro le cui scorte sono terminate. La causa promossa dall’azienda contro i suoi dipendenti si trascina in tribunale. Abbiamo comunque la solidarietà di tutto il comparto cartario".

Massimo Stefanini