REDAZIONE LUCCA

La Bocciofila cerca casa: "Nata alla fine del 1948. Ora il tempo è scaduto. Costretti a chiudere"

In affitto in via delle Ville con ben quattro campi coperti, dal 2019 ha avviato anche un’importante attività paralimpica. Tantissimi gli atleti che ha sfornato nei decenni.

La Bocciofila cerca casa: "Nata alla fine del 1948. Ora il tempo è scaduto. Costretti a chiudere"

Tutti conoscono questo sport. C’è chi lo pratica a livello agonistico. Chi invece per puro diletto e passione. Chi infine ci gioca ogni tanto sotto il sole estivo, magari in spiaggia con amici e parenti. Perché pur se la competizione è sempre presente, a livelli più o meno alti, riesce comunque a cementare i rapporti, a fare gruppo. E paese che vai, cambiano i protagonisti, ma la passione resta la stessa. Insomma, si potrebbe star qui a parlarne per ore senza mai nominare questo sport e comunque un po’ tutti capirebbero facilmente di cosa stiamo parlando.

Lo sport delle bocce porta con sé tanti appassionati. E, a Lucca, una realtà storica del settore, ahimè, sta per chiudere i battenti. Una premessa: nessuna polemica con i proprietari che affittano i locali. Semmai la Bocciofila Lucchese rivolge un appello per trovare una nuova casa. Anche perché sarebbe profondamente sbagliato pensare ad una realtà frequentata solo da pochi appassionati. Tutt’altro. Dal 2019 è stata avviata anche un’importantissima attività paralimpica. Insomma, se oggi la Bocciofila Lucchese è costretta a chiudere un cancello, la speranza è che per lei qualcuno ne apra uno ancora più grande.

A ricostruire la storia della Bocciofila Lucchese è Mauro Vannucci, dirigente societario F.I.B. (Federazione Italiana Bocce). "Un altro importante sodalizio sportivo chiude i battenti a Lucca. La storica Bocciofila Lucchese di via delle Ville Acquacalda è costretta a chiudere in quanto il terreno su cui sorge, proprio dietro l’ex locale della “Gelateria Cecchini” di cui era affittuaria, è stato messo in vendita e il presidente Ivano Carrara ha annunciato la chiusura - spiega Vannucci -. Nata alla fine del 1948 come bocciofila Galeotti a San Marco, poi fu spostata nel luogo dove sorge adesso grazie all’impegno dei suoi soci che fisicamente l’hanno eretta, rubando risorse e tempo alle loro famiglie". Vannucci sottolinea come non manchino i personaggi da ricordare.

Come "Giulio Guidotti, già consigliere nazionale della nascente federazione, che insieme al geometra Silvano Ricci per un certo periodo ha gestito anche a livello nazionale la riunificazione delle varie federazioni bocciofile italiane sotto la F.I.B. Federazione Italiana Bocce e quindi sotto il CONI - va avanti Vannucci - . Poi Giacomo Bergamaschi già Comandante della polizia municipale di Lucca che intorno agli anni ’80 ha guidato la società per un lungo periodo, riuscendo a trasformare una tettoia in un locale chiuso e riscaldato che ha permesso di svolgere l’attività boccistica tutto l’anno, accogliendo anche i giocatori provenienti dalle altre società di Lucca che avevano modo di potersi allenare tutto l’anno. Tantissimi sono i soci che hanno frequentato l’impianto e tantissimi sono gli atleti bocciofili che ha sfornato, fra questi si deve ricordare il campione italiano Luigi Marchi. La Bocciofila Lucchese era a Lucca l’unico impianto con quattro corsie di gioco interamente sintetiche, chiuso e riscaldato".

Ma c’è di più. Perché, sempre a quanto ci racconta Mauro Vannucci, questa storica realtà lucchese da alcuni anni svolge anche un altro importante ruolo sociale, oltre a quello di ritrovo dei soci o quello puramente sportivo. "Dal 2019 - spiega infatti - la bocciofila ha avviato anche un’importantissima attività paralimpica sia sportiva che sociale, accogliendo oltre venti ragazze e ragazzi con difficoltà intellettive e motorie guidati dai loro accompagnatori ed educatori. Il gruppo più consistente appartiene alla “Allegra Brigata” atleti Special Olimpycs".

Ma non mancano i nodi al pettine. "Nel lungo percorso trascorso, ma soprattutto negli ultimi 30 anni, i dirigenti delle società lucchesi di bocce si sono rivolti all’amministrazione comunale per cercare di ottenere un impianto comunale da poter gestire insieme, ma non ci sono mai riusciti - prosegue Vannucci - . Sicuramente perché non siamo stati capaci di proporci, in ogni caso, molti sono stati i sindaci, gli assessori e i consiglieri che per vari motivi (in occasione delle elezioni amministrative, oppure invitati per presenziare a premiazioni di eventi sportivi, ecc.) hanno frequentato la struttura, ma al di là di qualche piccolo contributo, non siamo riusciti ad ottenere altro". In realtà due furono i progetti del Comune, uno a cavallo degli anni 1980-1990 e uno fra il 2004 e il 2005. Ma poi non se ne fece niente.

"Purtroppo ora il tempo è scaduto e dispiace che tutti quelli che frequentano l’impianto non possano più avere un luogo dove trascorrere il tempo con serenità ed allegria - conclude - , oppure che non possano più avere un posto a Lucca dove praticare il loro sport anche nei mesi non estivi; per l’estate resta l’impianto della bocciofila Oltreserchio di Stabbiano, a questi non resta che spostarsi a Viareggio dove i bocciodromi comunali sono due o in Valdinievole dove le realtà sono tre, Montecatini, Pieve a Nievole e Monsummano Terme per praticare l’attività agonistica".

Insomma, la boccia... pardon.. il sasso è lanciato: qualcuno raccoglierà l’appello?

Cristiano Consorti